Il Wwf chiede che il ministro dell’Ambiente ritiri il decreto che contiene il piano per la realizzazione di dodici nuovi inceneritori di rifiuti e apra un confronto con il mondo scientifico, le Regioni e le comunità locali. “L’intervento dirigistico voluto dal governo”, afferma l’associazione ambientalista, “è teso a imporre alle Regioni una politica retrograda sul piano ambientale ed economico-sociale, che non ha spazio in Europa e non ha futuro in Italia”. I dodici nuovi inceneritori (che si andrebbero ad aggiungere ai 42 già attivi e ai 6 già autorizzati) sono classificati come infrastrutture strategiche nazionali – ricorda il Wwf – e l’Italia è il terzo paese europeo per numero di inceneritori dopo la Francia e la Germania. L’associazione chiede che il 9 settembre, in occasione della Conferenza Stato-Regioni convocata per approvare il decreto, “si discuta di come definire piani regionali di gestione del ciclo dei rifiuti, che puntino alla loro riduzione, al riuso e al riciclaggio dei materiali, conseguendo e superando al più presto su scala nazionale la soglia del 65% di raccolta differenziata, obiettivo che doveva essere conseguito entro il 2012”. Il Wwf, che aderisce alla tre giorni di mobilitazione prevista in tutta Italia dal 7 al 9 settembre contro il decreto attuativo pro inceneritori, ricorda che l’Europa ci chiede che dal 2025 entri in vigore il divieto di trattamento termico per tutti i rifiuti che risultino riciclabili; la raccolta di rifiuti da imballaggi sia portata fino all’80% entro il 2030; nel 2050 si consegua l’obiettivo del riciclaggio totale. L’aumento della raccolta differenziata, prosegue il Wwf, renderà a breve non economici i nuovi impianti di incenerimento previsti dal Governo mentre sul fronte sanitario si registra un incremento del rischio per i residenti nei territori limitrofi agli inceneritori in numerosi studi internazionali e nazionali. Il Wwf ricorda infine che Paesi europei come Germania, Olanda, Danimarca, Svezia, che hanno puntato in passato sull’incenerimento, accettano rifiuti provenienti dall’estero a prezzi stracciati per alimentare impianti industriali che altrimenti non si ripagherebbero.

Wwf su piano realizzazione inceneritori

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