Era il 9 marzo 2020 quando a seguito del primo lockdown nazionale il Museo Archeologico di Capo Colonna, come tutti i musei italiani, chiudeva le sue porte al pubblico, era solo l’inizio di un lungo digiuno che si conclude oggi!
Sono stati diversi i problemi che hanno impedito la riapertura della struttura, problemi che ad oggi sono stati solo in parte risolti, almeno quelli strutturali e di sicurezza, auspichiamo che a breve si risolvano anche quelli del personale di servizio che ne impediranno ancora per un po’ la riapertura totale, ma oggi godiamoci la prima tanto attesa notizia, il Museo del mare di Capo Colonna è nuovamente fruibile al pubblico.
Almeno una cinquantina di persone hanno risposto all’iniziativa del direttore dott. Gregorio Aversa, che si è prestato per l’occasione a fare da guida all’interno della struttura, illustrando le novità, addentrandosi nei meandri della storia, nei racconti che emergono dai reperti, nella trasformazione di pietre e cocci in storie di vita lunghe 2600 anni.
Una testa di leone mantiene intatto il suo fascino anche dopo averla vista come parte di una “grondaia”, l’abbraccio tra Amore e Psiche profuma di romanticismo anche dopo aver saputo che erano ornamento per una gamba di tavolo, il ceppo di phaillos resta un viaggio infinito di battaglie e sangue anche dopo aver capito che era semplicemente un’ancora. E’ chiaro che per gli addetti ai lavori, o per chi ha un minimo di interesse storico e culturale, queste frasi sembreranno un po’ blasfeme, ma a volte guardare le cose da perfetti ignoranti ci da la possibilità di metterci all’ascolto di chi ha passato la vita a studiarle e si presta a trasferire un po’ della propria conoscenza attraverso una visita guidata.
Il museo, almeno per ora, sarà visitabile gratuitamente di sabato e di domenica di mattina e di pomeriggio, e almeno un giorno infrasettimanale, non appena verrà integrato il personale di servizio sarà fruibile anche durante i restanti giorni della settimana.
Fabrizio Carbone