Un’atmosfera di impegno e bellezza ha pervaso il Museo di Pitagora a Parco Pignera durante l’iniziativa “Cultura e legalità nell’arte”. L’evento ha visto protagonisti il procuratore capo della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, e numerosi altri relatori di spicco, creando un dialogo tra l’arte di Antonio Affidato e le analisi approfondite contenute nel nuovo libro “Fuori dai confini”. L’iniziativa si è rivelata un’importante occasione per esplorare il connubio tra arte, cultura e impegno sociale.
Dopo i saluti iniziali del presidente di Jobel, Santo Vazzano, e del sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, si è aperto il dibattito moderato da Giovanna Ripolo, docente di filosofia al Liceo Classico di Crotone. Ad inaugurare gli interventi è stato Nicola Gratteri, che ha colto l’occasione per rispondere alle domande dei giornalisti presenti, focalizzandosi sul ruolo delle mafie e sottolineando l’importanza di seguire i flussi di denaro per contrastarne l’influenza.
Gratteri ha evitato di esprimere un giudizio sul nuovo presidente della commissione parlamentare antimafia, preferendo attendere per valutarne l’operato. Questo ha sottolineato la sua attenzione verso l’obiettività e la cautela nelle valutazioni.
L’attenzione dell’evento si è poi focalizzata sull’arte di Antonio Affidato e sulla sua profonda connessione con la cultura e l’impegno antimafia. Gratteri ha elogiato le opere dell’artista crotonese, sottolineando come in esse sia racchiusa una ricchezza culturale che abbraccia secoli di storia. Il procuratore capo ha sottolineato la fortuna dei calabresi e degli italiani nell’avere ereditato un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore, ma ha anche messo in luce il declino di queste ricchezze negli ultimi decenni.
Gratteri ha denunciato l’arroganza, la cupidigia e la stupidità che hanno portato a usurpare territori, costruire illegalmente sulle spiagge e sottrarre risorse pubbliche. Pur senza fare nomi precisi, è emerso il riferimento a fatti specifici accaduti in Calabria. Queste denunce hanno ribadito l’impegno del procuratore capo nella lotta contro la criminalità organizzata e nella difesa della legalità.
Gli interventi dei relatori, tra cui Pino Aprile, giornalista e scrittore, e Stefania Argenti, soprintendente Abap per le province di Catanzaro e Crotone, hanno posto l’accento sulla connessione tra bellezza e impegno sociale. Aprile ha sottolineato che la bellezza e la mafia non possono coesistere, esaltando la presenza dei giovani che rappresentano la forza dell’antimafia.
Stefania Argenti ha presentato il suo progetto di coinvolgere i giovani nella difesa dei beni culturali, iniziando con il coinvolgimento degli studenti del liceo classico. Ha proposto di mettere un vincolo di salvaguardia sull’edificio scolastico in cui è in corso un intervento di riqualificazione, utilizzando l’esperienza di Crotone come modello per altre realtà calabresi.
Il direttore del museo archeologico nazionale di Crotone, Gregorio Aversa, ha parlato del concetto di “bellezza ed armonia”, sottolineando l’importanza di intensificare le pubblicazioni per contrastare il mercato delle opere d’arte illecite.
L’archeologo Daniele Castrizio ha ribadito l’importanza delle pubblicazioni scientifiche per contrastare la vendita di opere d’arte illegali.
L’iniziativa “Cultura e legalità nell’arte” al Museo di Pitagora ha rappresentato un momento di riflessione e impegno contro la criminalità organizzata, unendo l’arte di Antonio Affidato alle analisi profonde contenute nel libro “Fuori dai confini” di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso.
Il dibattito ha evidenziato l’importanza di preservare e valorizzare il patrimonio artistico e culturale, promuovendo al contempo la legalità e la lotta alle mafie. La presenza di numerosi relatori di spicco ha offerto prospettive diverse e stimolanti, mentre le battute e l’atmosfera conviviale hanno reso l’evento piacevole e coinvolgente per il pubblico presente.
L’impegno di Gratteri nel contrasto alle mafie e la testimonianza di artisti come Affidato hanno ribadito l’importanza di unire bellezza e impegno sociale per costruire una società migliore, basata sui valori della legalità, della cultura e della giustizia.
L’iniziativa al Museo di Pitagora si è rivelata un importante passo verso la sensibilizzazione e la promozione della cultura e della legalità, dimostrando che l’arte può diventare uno strumento di denuncia e di cambiamento sociale.