Dalle prime ore di questa mattina è in corso un’operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti numerose persone accusate a vario titolo di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
L’organizzazione, che aveva base nel territorio della piana di Gioia Tauro, era strutturata in modo capillare ed in grado di rifornire di marijuana e cocaina le importanti piazze di spaccio calabresi.
A testimonianza della spregiudicatezza criminale di uno degli arrestati, sono le risultanze investigative che hanno rivelato lo sconcertante coinvolgimento, in alcuni aspetti, delle attività illecite di un bambino di 8 anni, figlio di uno degli arrestati nell’operazione odierna.
I dettagli dell’operazione sono stati resi nel corso della conferenza stampa che il Procuratore distrettuale, dott. Giovanni Bombardieri, ha tenuto presso il Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria.
“L’operazione odierna, condotta efficacemente dai carabinieri del comando provinciale, fa emergere uno spaccato inquietante di elevato allarme sociale su cui bisogna riflettere ben oltre le responsabilità penali”. A sostenuto il capo della Procura antimafia di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri. Questo ulteriore episodio del coinvolgimento in ambienti criminali e mafiosi di bambini di pochi anni – ha proseguito Bombardieri – conferma l’importanza dell’azione di sostegno del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria nei confronti di chi, donne o bambini, vuole distaccarsi da un modo di lutti e di violenza per provare a vivere una dimensione esistenziale diversa. A quel bambino, il padre insegnava i comportamenti tipici della mafiosità, informandolo dei traffici di stupefacenti e delle armi, raccontandogli persino dei contrasti con altri sodalizi criminali”. “Si tratta di un aggregato criminale – ha detto il maggiore Marco Vatore, comandante del Nucleo investigativo – ben organizzato e con interessi anche fuori dall’area di Gioia Tauro.L’uomo in particolare, tirava le fila del gruppo e impartiva le direttive consigliando di mantenere costante il rapporto con gli spacciatori e anche di dilazionare i pagamenti dello stupefacente venduto. Una tecnica che consentiva di controllare le forniture sulle varie piazze dello spaccio ed evitando che i pusher si rivolgessero ad altri fornitori diversi da loro”. “La spregiudicatezza criminale dell’uomo – ha detto ancora il comandante provinciale dei carabinieri, col. Giuseppe Battaglia – è rilevata dallo sconcertante coinvolgimento nelle sue attività illegali del figlio di appena otto anni. Il bambino, non solo era messo a conoscenza delle situazioni criminali dal padre, ma viene indotto a prendervi parte con vivo compiacimento del genitore”.
L’inchiesta, denominata “Cattiva Strada”, ha portato all’arresto di 13 persone, 8 in carcere e 5 ai domiciliari.

VIDEO | Disarticolata dai Carabinieri un’organizzazione di narcotrafficanti, coinvolto un bambino
Articoli Correlati
-
Bunker scoperto dai carabinieri
Un bunker di tre mezzi di ampiezza è stato scoperto dai carabinieri a San Ferdinando…
-
Trentenne arrestato a Scalea dai Carabinieri
Ha perso il controllo del ciclomotore che stava guidando perché in stato di ebbrezza ed…