In attesa che parta il piano europeo di ‘relocation’ di 40mila profughi dall’Italia, il Viminale cerca con urgenza altre soluzioni d’accoglienza per i migranti che continuano a sbarcare. Una circolare inviata a tutti i prefetti indica complessivamente in 20mila i posti da reperire tra le varie regioni. “Noi – spiega il ministro dell’Interno, Angelino Alfano – abbiamo oggi nel sistema di accoglienza 95mila migranti. I 20mila di cui si sta parlando sono altri 20mila di cui si cerca la collocazione in riferimento al fatto che possono accadere nuovi sbarchi”. E tutti devono fare la loro parte, compresi quei governatori che “si complicano inutilmente la vita” opponendosi all’arrivo dei migranti. “Questa è una questione non eludibile, che non si può superare dicendo no – sottolinea il ministro – perché alla fine, così facendo, si creano maggiori disguidi nei confronti dei cittadini, proprio in quelle regioni dove i presidenti creano complicazioni”. L’idea del Viminale è quindi sempre la stessa: “distribuire i migranti equamente in tutta Italia” con “un’accoglienza diffusa che sia capace di beneficiare del fatto che in Italia ci sono 8mila comuni e 8mila campanili”. Un sistema d’accoglienza “efficiente e chiaro”, dunque, che deve riguardare tutti coloro che “scappano da guerre e persecuzioni” e che poi vanno ridistribuiti “pro quota in Europa”. Chi, invece, emigra per ragioni economiche, conclude il ministro, deve essere rimpatriato. Attraverso “un sistema di rimpatri europei”. C’è dunque il tutto esaurito nei centri governativi, nelle strutture temporanee e nei posti Sprar (Sistema di accoglienza per richiedenti asilo). Visto il susseguirsi degli arrivi, si rende così necessario individuare ulteriori soluzioni di ospitalità. Lo schema che si seguirà per i nuovi posti è quello stabilito dall’accordo dello scorso anno tra Stato e Regioni che prevede un’equa distribuzione in base a parametri condivisi. In testa per numero di migranti accolti c’è sempre la Sicilia, che è però scesa al 15% del totale, mentre la Lombardia è salita al 13%. La Lega continua ad opporsi alle richieste di accoglienza ed in diverse zone è alta la polemica. Il delegato Anci all’immigrazione e sindaco di Prato, Matteo Biffoni, non ci sta. “Le minacce ai sindaci che danno la propria disponibilità ad accogliere i profughi – afferma in riferimento a quanto accaduto ultimamente in Toscana – sono un atto vigliacco, che deve essere condannato senza se e senza ma”. Sul fronte politico, si registra l’intervento della presidente della Camera, Laura Boldrini. “L’Italia – osserva – ha quaranta commissioni che decidono sullo status del rifugiato, quindi l’Italia è un paese che dal punto di vista della procedura d’asilo è molto strutturato. Si deve sviluppare di più sull’accoglienza, che è quello che ci rimproverano i nostri partner europei”. Intanto, dopo l’appello del Papa, diverse parrocchie sul territorio si stanno organizzando per ospitare i profughi. “Siamo davanti – dice il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco – ad una svolta epocale, il Sud del mondo si sta muovendo e l’obiettivo del mondo intero deve essere quello che la gente non debba essere costretta da guerre o povertà a lasciare le proprie terre. Questa – aggiunge – è una sconfitta di tutto il mondo, o si è solidali tutti o si affonda tutti”.

Una collocazione per i migranti
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