L’associazione Crotone Libera e il consigliere comunale Fabrizio Meo presentano un esposto/hanno annunciato, nel corso di una conferenza stampa presso la Casa della Cultura. L’associazione era rappresentata da Francesco Arrighi, Giancarlo Satiro e Eva Bernardi. Un esposto denuncia alla Corte dei conti ed alla Procura della Repubblica di Crotone, contro il sindaco Peppino Vallone e contro contro Ionica Gas, azienda appartenente al gruppo Eni. Al centro dell’esposto/denuncia la gestione della convenzione per il ristoro aggiuntivo alla città rispetto alle royalties sull’estrazione del gas metano. Ancora una volta, il consigliere Meo ha espresso le sue perplessità sulla gestione della trattativa da parte dell’Amministrazione Comunale rappresentata dal sindaco Vallone. In particolare Meo ha sottolineato a più riprese, nel corso della conferenza stampa, che in questi mesi Vallone ha incontrato l’Eni/Ionica Gas, diverse volte, salvo poi determinarsi a rompere ogni trattativa a fronte di una proposta di rinnovo della transazione inaccettabile per la città, tanto più inaccettabile in quanto, a detta dello stesso Vallone, vi sarebbero oggi ampi spiragli per potere trascinare l’Eni Spa in tribunale, rinfacciandogli per come evidenziato nel corso di un confuso passaggio operato persino in uno degli ultimi consigli comunali, anche la mancata fornitura piuttosto che monetizzazione dei 6 miliardi di Sm3 di gas devettoriato che l’Eni già a partire dal 2008 avrebbe dovuto fornire alla città. Per l’avvocato Meo la questione Eni è stata affrontata con “leggerezza”, ragion per cui occorre reagire, Da qui la decisione dell’esposto/denuncia. Da lunedì12 ottobre inoltre, l’associazione Crotone Libera metterà a disposizione di chiunque lo desideri l’esposto denuncia e di tutta la documentazione su quanto sostenuto, firme e denunzie dei cittadini che, dicono i componenti di Crotone Libera: ” ci auguriamo, arriveranno copiose e che potranno sommergere i competenti uffici giudiziari da troppo tempo sonnolenti e disinteressati rispetto a nefandezze grandi come un elefante e che nessuno non vedrebbe se non loro.