E’ una vera e propria emergenza quella dei tumori in Italia, con mille nuovi diagnosi al giorno e tre milioni di pazienti o ex pazienti che hanno bisogno di assistenza. Per contrastare le difficoltà ‘Salute Donna oggi’, insieme ad altre undici associazioni di pazienti, ha presentato a Roma un documento programmatico con sei proposte per ridurre l’impatto della malattia, migliorare la qualità di vita dei pazienti e dei loro familiari e ridurre la migrazione sanitaria. Il documento – messo a punto dalla Commissione Tecnico-scientifica “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere’ e che sarà poi presentato alle singole Regioni – propone di introdurre indicatori per misurare la qualità delle prestazioni a livello regionale, mettere in rete e collegare le strutture piccole e medie con i centri di riferimento, creare percorsi strutturati di diagnosi e cura, accelerare l’accesso ai farmaci innovativi e far valutare le prestazioni da una authority di controllo. Le associazioni chiedono anche di promuovere la prevenzione, intervenendo sui fattori di rischio ambientale che favoriscono i tumori. “Salute Donna e le altre associazioni hanno continuato a ricevere richieste d’aiuto da parte dei pazienti e delle famiglie – spiega Annamaria Mancuso, presidente della Onlus -. Abbiamo deciso che era arrivato il momento di intervenire sulle inaccettabili disuguaglianze che caratterizzano la qualità assistenziale tra una regione e l’altra”. Insieme al documento l’associazione ha presentato l’Intergruppo parlamentare ‘Insieme per un impegno contro il cancro’, con oltre 50 parlamentari di tutti gli schieramenti che vogliono impegnarsi per promuovere la lotta ai tumori. In Italia nel 2012 oltre 770mila persone sono state ricoverate in una regione diversa, spesso per ricevere cure avanzate per i tumori che nel loro territorio non sono erogate. Lo hanno sottolineato gli esperti di Salute Donna onlus e altre undici Associazioni di pazienti oncologici presentando Documento con sei proposte operative. “Il Nord assorbe il 55,1% della mobilità attiva – hanno sottolineato gli esperti della Commissione Tecnico-scientifica che hanno preparato il documento -. Tra pazienti in uscita e in entrata, ‘leader’ la Lombardia che ha avuto 142.930 ingressi extra-regione con un saldo positivo di 76.367”. Il 27,1% della mobilità attiva si distribuisce al Centro, tra tutte le Regioni, ad eccezione delle Marche: la prima è la Toscana, con un saldo positivo di 34mila pazienti. All’opposto, al Sud tutte le Regioni, tranne il Molise, hanno un saldo negativo: maglia nera per la Campania che ha visto 81.744 propri residenti curati in altre Regioni e ne ha accolti 26.028, con un saldo negativo di 55.716 pazienti, il più alto tra tutte le Regioni italiane. La disparità nell’assistenza ai pazienti oncologici che si osserva tra le Regioni, hanno sottolineato gli esperti, sta facendo registrare, negli ultimi anni una diminuzione dei tassi di mortalità standardizzati, in maniera molto più evidente al Centro-Nord rispetto al Sud. In Italia vengono diagnosticati ogni giorno oltre 1.000 nuovi casi di neoplasia a carico di organi solidi o del sangue e del tessuto emopoietico. In Italia sono circa 3.000.000 le persone che vivono con una precedente diagnosi di tumore.

TUMORI UNA VERA EMERGENZA
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