Sit-in del movimento “Notriv Magna Grecia” alla foce del fiume Crati contro la scelta del Governo, tramite il decreto “Sblocca Italia”, di autorizzare le trivellazioni nel mar Ionio. “Siamo qui – ha detto il sindaco di Trebisacce Franco Mundo a nome dei rappresentanti istituzionali – per ribadire, insieme agli ambientalisti della costa ionica calabrese e lucana – la nostra forte e convinta avversione, ma sopratutto quella del territorio, alle trivellazioni”.”Abbiamo scelto la foce del Crati quale luogo simbolo perché oasi naturale protetta” ha concluso Mundo. Al sit-in hanno partecipato i rappresentanti di alcune associazioni ambientaliste della Sibaritide e della Basilicata, i rappresentanti della Cgil, i sindaci di Cassano, Roseto Capo Spulico e Trebisacce, rispettivamente, Gianni Papasso, Rosanna Mazzia e Franco Mundo. Presenti anche i rappresentanti dei comuni di Amendolara, Corigliano e Rossano, insieme a molti operatori turistici della costa ionica.”La seduta del Consiglio regionale di lunedì 6 è saltata per le vicende legate alla formazione della nuova Giunta regionale, per cui il dibattito sulle trivellazioni nello Ionio non ci sarà”. Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco. “C’è da augurarsi, quindi – prosegue – che con rapidità questa fase di stallo venga superata, per consentire al Consiglio regionale, che è la sede più rappresentativa degli interessi generali della Calabria, di assumere una sua puntuale posizione di sostegno ai comuni ed alle associazioni contrari a scelte calate dall’alto che scaricano conseguenze gravissime sui nostri territori. Resta grave la situazione concernente le trivellazioni nello Ionio perché, dopo l’incontro a Roma col sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo, i permessi di ricerca alle società petrolifere seguitano ad essere concessi in forza del decreto Sblocca Italia. Il sindaco di Trebisacce ha emanato un’ordinanza precisa contro le trivellazioni e il sindaco di Policoro ha avviato lo sciopero della fame contro l’ostinazione del Governo a voler comprimere le competenze di Regioni ed enti locali sulla questione. Sono due forme di reazione che meritano rispetto, condivisione e solidarietà. Dal canto suo, la Regione ha già provveduto ad impugnare dinanzi alla Corte costituzionale la legge con cui il Governo esautorava le Regioni dai pareri vincolanti su tali materie ed ha annunciato il ricorso al Tar del Lazio contro il decreto del ministro dell’Ambiente che permette all’Enel Longanesi la ricerca di idrocarburi in mare con la tecnica Air Gun nello Ionio settentrionale”. “C’è da valutare, compatibilmente con i tempi – conclude Flora Sculco – l’esigenza, segnalata da Rosella Cerra, membro del comitato nazionale dei No Triv di impugnare davanti al Tar del Lazio anche il disciplinare di attuazione dell’articolo 38 dello Sblocca-Italia, così come definito nel decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 25 marzo 2015, che dà attuazione allo Sblocca Italia per la parte concernente le attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, Aggiornamento del disciplinare tipo in attuazione dell’articolo 38 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164”.

Trivelle, se ne discuta in Consiglio Regionale

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