La costa crotonese presa di mira. Sono ben tre le richieste di esplorazioni petrolifere davanti alla costa, nel tratto compreso del mar Ionio, tra Cirò Marina e la città capoluogo, sono state dalla società Global Med LLC. Fanno parte di un pacchetto di cinque richieste di permesso di ricerca idrocarburi sempre nello Ionio presentate dalla stessa società e che il ministero dell’Ambiente ha pubblicato sul proprio sito. La notizia è stata resa nota dall’Organizzazione lucana ambientalista (Ola) molto attiva contro le trivelle. “Il ministero dell’Ambiente e il governo Renzi continuano nel loro disegno di trasformare il mar Jonio e la Basilicata in un colabrodo e in una gruviera petrolifera, dichiarando così guerra alle popolazioni del sud ed alle amministrazioni comunali, nettamente contrarie a queste attività”, commenta la Ola. “Tre delle cinque istanze, che prevedono la tecnica dell’air-gun ed un eventuale rilievo geofisico 3D, sono ubicati di fronte alle coste calabresi ed a Crotone, mentre 2 sono ubicate tra Gallipoli e Santa Maria di Leuca – spiega l’associazione ambientalista – Le nuove istanze si aggiungono all’autorizzazione Via ministeriale per Enel Longanesi e alle istanze di ricerca della Shlumberger e dell’Appennine Energy, mentre sono in totale 11 le istanze che rischiano di trasformare il mar Jonio in uncolobrado petrolifero”. La superficie marina interessata dalle ricerche di idrocarburi è di quasi 3.500 Kmq con decine di comuni costieri calabresi e pugliesi interessati. La Ola ricorda che è possibile presentare le osservazioni contro i permessi di ricerca di idrocarburi presso il ministero dell’Ambiente entro il 19 ottobre 2015.

Trivellazioni, nel mirino le acque crotonesi

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