Se è vero che i lavoratori più fortunati sono quelli che fanno un lavoro che amano, che li diverte, che farebbero anche gratis, è anche vero che tra i meno fortunati ci sono quelli che quel lavoro lo hanno fatto per un periodo, lo hanno assaporato, amato, ci hanno messo passione e dedizione, ma ad un certo punto gli è scivolato via dalle mani.
Uno di questi casi è quello di alcuni tirocinanti, non di tutti o di tutte le categorie di tirocinanti, parliamo in particolare di quelli che hanno prestato il loro servizio e la loro dedizione ai musei, ai parchi archeologici, ai beni culturali. Già perché se c’è una categoria che adora il proprio lavoro, che lo farebbe gratis (e in gran parte di loro già lo fanno) pur di stare a contatto con quello che hanno studiato per anni e che hanno respirato per un brevissimo periodo, sono i “professionisti dei beni culturali”. Ne abbiamo parlato con Marianna De Matteis, laureata in conservazione dei beni culturali indirizzo archeologico, ormai ex-tirocinante dell’accordo Mibact-Regione del 2016, una lavoratrice, ma prima ancora una persona, che ha dedicato e continua a dedicare il suo tempo alla cultura, ai musei, alle iniziative che vengono lanciate mese dopo mese dal Ministero e che senza persone come lei, cadrebbero nel vuoto più assoluto.
Ma partiamo dal principio, da quell’accordo tra Regione Calabria e Mibact del 2016 che prevedeva un tirocinio extracurriculare di 12 mesi presso gli uffici periferici del Mibact, di 627 persone suddivise in tre aree di appartenenza, bando rivolto ai percettori di mobilità in deroga, disoccupati e inoccupati. Per le prime due aree, 1 e 2, non erano previsti titoli di studio particolari, se non la licenza di scuola media secondaria di secondo grado, l’area 3 invece era rivolta ai laureati “chi ha partecipato al bando per l’area 3 – ci racconta Marianna – ha dovuto passare una vera e propria selezione, con un punteggio dato dalla somma dei punti ottenuti in base ai titoli di studio e quelli ottenuti da un colloquio. I primi 281 in graduatoria sono diventati a tutti gli effetti tirocinanti dell’area 3, avendo dovuto dimostrare non solo le competenze per farne parte, ma anche le capacità”.
Ci vorranno ben tre anni prima che i vincitori del bando potessero iniziare il loro tirocinio, che non può durare più di un anno e non può essere rinnovato. L’1 aprile del 2019 il piccolo esercito di 281 laureati entra nel mondo del Ministero dei Beni Culturali, negli uffici, nei musei, nei parchi, per molti di loro il coronamento di un vero sogno, che in realtà si rivelerà una brutta beffa. “In teoria i tirocinanti – continua Marianna – stanno lì per imparare, non possono fare lavori che dovrebbe fare il personale in forza ai musei o agli uffici, in pratica invece significherebbe stare fermi, perché di personale nei musei non ce n’è! Non è un segreto, non è una cosa nuova, la carenza di personale all’interno dei musei è ridotta a meno dei minimi termini, il personale che va in pensione non viene rimpiazzato e molte attività senza l’ausilio di “volontari” o dei tirocinanti non si potrebbero proprio espletare. Si pensi a tutte le iniziative didattiche rivolte ai più piccoli, alle giornate internazionali dell’archeologia e a tante altre iniziative che con cadenza mensile o bimestrale vengono indette dal Mibact, ma che con il personale attualmente in forza non si potrebbero neanche pensare di realizzare”.
Che di personale nei musei crotonesi ci sia una gran carenza è stato evidente per tutta la popolazione soprattutto negli ultimi due anni, quando il Mibact ha ripreso la gestione del castello aragonese di Le Castella, ma ha dovuto fare i salti mortali per assicurare le aperture facendo alternare il personale dai musei cittadini, e non parliamo di iniziative culturali, visite guidate o giornate dedicate ad aspetti particolari della struttura, ma della semplice apertura, che poi abbiamo potuto constatare essere insufficiente alle richieste di un intero territorio, e di migliaia di turisti che negli ultimi due anni hanno trovato i cancelli serrati.
A giugno del 2020, dopo una serie di rinvii dovuti all’emergenza Covid-19, il tirocinio giunge al termine, ma non è stato usato lo stesso metro per tutti i tirocinanti: “per le aree 1 e 2, che avevano iniziato le attività un anno prima, la vecchia amministrazione regionale ha trovato il modo di poter “prolungare” il rapporto lavorativo con la forma del “Perfezionamento on the job” che di fatto si è rivelata una vera e propria prosecuzione dell’attività iniziata nel 2018, ma con il cambio dell’Amministrazione, il nuovo Assessore non era dello stesso avviso. Aveva prospettato un “tavolo” con il Ministero, una volontà a contribuire alle spese di gestione del personale che sarebbe stato assunto con forme diverse e più stabili del tirocinio, ma tutto si è volatilizzato dopo la tragica scomparsa della Presidente Santelli”.
E’ con grande rammarico e sfiducia che Marianna ci racconta queste vicende. Viste con gli occhi di chi ama visceralmente il lavoro che ha svolto, che continua a collaborare con i musei crotonesi sotto forma di volontariato e che vede un sistema che non si regge in piedi se non, molto spesso, con l’ausilio di volontari. Di chi vede organici ridotti al lumicino nell’immobilità più assoluta delle istituzioni, con la lentezza cronica delle istituzioni, che non riesce a dare risposte, che non riesce a sfruttare le professionalità che già il territorio ha conosciuto e che conoscono il territorio, che saprebbero come lavorarci e come valorizzarlo.
Duecentottantuno laureati che per dodici mesi hanno fatto parte dell’amministrazione pubblica, nell’ambito dei Beni Culturali, che l’hanno aiutata a funzionare, che l’hanno amata con la mentalità fresca e giovane che tanto serve al mondo della cultura, oggi sono nuovamente in vacanza, in attesa che la politica si ricordi delle loro capacità, sfruttate per 600 euro al mese in quell’anno di servizio e dimenticate prima ancora che lo finissero.
Fabrizio Carbone

Tirocinanti, tra promesse e sfruttamento, la delusione dei “Professionisti dei Beni Culturali”
Articoli Correlati
La protesta dei disoccupati
Una cinquantina di disoccupati di lungo corso e in mobilità in deroga hanno protestato a…
A Vibo La Marcia dei Diritti
Si è svolta questa mattina a Vibo Valentia la "Marcia dei diritti".Circa duemila i manifestanti,…
Coronavirus, la Regione Calabria rafforza la rete dei controlli ambientali
A sostegno delle politiche di sicurezza implementate dal Presidente della Regione Calabria Jole Santelli per…
Cirò: Riqualificata la Fontana dei Canali
La FONTANA DEI CANALI, una delle antiche sorgenti di Cirò, sita in via San Leonardo,…
Sanità: Oliverio ha convocato la Conferenza dei sindaci dei Comuni calabresi
Il Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, ha convocato per martedì prossimo, 29 novembre, alle…
Il consiglio provinciale vota la rinegoziazione dei mutui
Rinegoziati i mutui contratti dalla Provincia di Crotone con la Cassa Depositi e Prestiti.Lo ha…
Presentata la Carta dei diritti dei testimoni di giustizia
Il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico ha presentato la Carta dei diritti e dei doveri per…
A Venezia la Convention dei Coordinatori dei volontari Telethon
Presso la splendida cornice dell’ARSENALE DI VENEZIA, si è rinnovato l’appuntamento annuale dei Coordinatori dei…