L’arte non è solamente un atto inventivo, ma è un atto inventivo connesso all’esperienza di vita, alle emozioni, alle passioni, alle idee che la vita dona e, soprattutto, l’arte pittorica è un immortalare l’atto inventivo in un preciso tempo che raccoglie il senso dell’esperienza. Teresa Liperoti si muove sulla scia d’una adesione all’arte contemporanea, ai canoni simbolici d’un’iconografia pop che si stampa nell’immaginario in modo indelebile, così è sia nell’opera “Freddy Mercury” –Acrilico su tela-100×70 cm che nell’opera “Le sette vite”-Olio e acrilico su tela-100×70 cm.
Teresa Liperoti, cutrese d’origine, in quanto nata nella città degli scacchi il 14 maggio del 1969, ma che ormai da anni risiede a Reggiolo (RE), mostra una tendenza a rendere palesi i personaggi, appunto icone della storia dello spettacolo contemporaneo, ma tale palesità iconografica non è mai totale: c’è sempre una riserva di intimità, di un non detto dei personaggi, e ciò che viene espresso è l’espressività facciale, con gli occhi intesi veramente come il fulcro tra l’anima e la vita esterna. Freddy Mercury ha uno sguardo fiero, diretto, di sfida alle convenzioni, in realtà v’è nello sguardo qualcosa di inquietante, Teresa Liperoti sembra voler farci arrivare l’anima rock del cantante britannico, scomparso prematuramente negli anni novanta. In “Le sette vite”, Brigitte Bardot assume un atteggiamento protettivo nell’abbracciare il suo gatto nero, comunica in quell’abbraccio tutta la tenerezza materna femminile, ma negli occhi v’è la comunicazione di un senso d’attenzione verso la realtà, ma è un senso d’attenzione di chi sa di essere fragile, di chi sa che la sensualità femminile sta nella maternità protettiva.
Teresa Liperoti padroneggia le linee, le proporzioni, la dinamicità delle forme, frutto sicuramente dei suoi studi di stilista e modellista di moda, ma anche di una ricerca fatta nell’intimità e lontana dagli eccessivi clamori della mondanità. Il critico Jean Francois Bachis-Pugliese ha parlato di “geometrimatematicizzazione e ’iconograficizzazione “ e ciò rende chiara la capacità di rappresentazione pittorica, sia a livello tecnico-formale che nella sostanzialità del divenire dei contenuti, dell’artista di origini cutresi.
Teresa Liperoti ha partecipato a dicembre 2020 alla mostra dedicata al giallo, presso la galleria SpazioArte57 di Lamezia Terme, e prossimamente, per l’esattezza il 14 febbraio, parteciperà alla sua seconda mostra, sempre presso la stessa galleria, intitolata “Red ad Vesperam”.
Le immagini, le osservazioni dell’intimo sguardo ci permettono di recuperare il senso della bellezza e del significativo, e Teresa Liperoti promette interessanti sviluppi della sua arte pittorica, anche per un uso ben impresso del colore, ma senza forzature, e per tendere a coinvolgere l’occhio dello spettatore sulla dimensione globale del quadro.
Giuseppe Condello