Sempre più dietro l’angolo il licenziamento per circa quaranta dipendenti dell’indotto Enel di Rossano. L’allarme era già scattato mesi fa e a lanciarlo furono gli stessi dipendenti che oggi hanno deciso di far sentire il loro grido di dolore. Da questa mattina sei operai, dipendenti delle imprese di manutenzione della centrale termoelettrica Enel di Rossano, sono saliti su uno degli anelli più alti della ciminiera, a circa 60 metri da terra. I sei stanno protestando contro il licenziamento che scatterà dopo che, hanno detto, l’Enel annullerà le convenzioni con le imprese. “I lavoratori che rischiano il posto – ha detto il segretario comprensoriale della Cgil, Giuseppe Guido – sono 40 ed entro fine anno saranno mandati a casa”.”L’Enel – ha proseguito il sindacalista – ha infatti deciso di concludere la convenzione con le imprese che ci sono attualmente per fare un unico contratto con una sola società multiservizi. In questo modo gli operai verrebbero chiamati a giornate e cadrebbe il contratto a tempo indeterminato. Molti di loro sono vicini alla pensione ed hanno famiglia a carico”. Gli operai che sono sulla ciminiera non intendono scendere se non avranno risposte certe dall’azienda. Intanto il segretario della Cgil Guido ha fatto richiesta di un tavolo istituzionale per discutere a tutti i livelli del futuro occupazionale degli operai. Sul posto ci sono polizia e carabinieri.

Sulla ciminiera a difesa del lavoro
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