Si è svolto, presso il Tribunale di Crotone, un importante evento formativo, organizzato dal gruppo Provinciale di lavoro degli Assistenti Sociali di Crotone e accreditato dal CROAS Calabria e dall’Ordine degli avvocati di Crotone, dal tema “Separazioni conflittuali, minori contesi e alienazione parentale”.
Un tema molto delicato, in molti casi infatti ci si ritrova di fronte a battaglie interminabili che si protraggono nel tempo e fanno registrare da parte dei coniugi comportamenti distruttivi e malessere, soprattutto nei bambini.
I lavori si sono aperti con i saluti istituzionali del Presidente dell’Ordine degli avvocati Dott. Giuseppe Gallo, del Dott. Pasquale Colurcio Consigliere Referente ORDAS Osservatorio Minori Calabria, le Assistenti Sociali Denise Scerbo della Cooperativa Arche’ e Lidia Bauckneth della Cooperativa Kroton Community, membri del gruppo Provinciale.
Davanti alla coppia che si spacca, occorre saper dare risposte nell’immediato poiché si rischia che i figli vengano stritolati, con appunto conseguenze nel breve-medio e soprattutto lungo periodo.
Per questa ragione il Giudice Alessandra Angiuli – ha sostenuto – che il tema richiede un confronto continuo. Per il giudice, “quando una coppia arriva agli eccessi il giudice cerca la collaborazione degli avvocati, che non devono – ha proseguito la dottoressa Angiuli – esacerbare il conflitto. Per il giudice, gli avvocati, così come sostenuto nel suo intervento anche dal Presidente dell’ordine degli avvocati Gallo, devono mettercela tutta per aiutare le parti a trovare un accordo, quando c’è il conflitto, le parti vanno inserite ad un percorso di mediazione. Affidiamoci agli operatori, non vediamoli con sospetto e diffidenza. L’apporto degli assistenti sociali, in questo caso – ha proseguito il giudice – può portare ad una soluzione diversa, che tutela gli interessi di tutte le parti in causa, perché a differenza di un giudice entrano nella famiglia”. Soffermandosi poi sulle buone prassi, il giudice Angiuli ha sottolineato l’esigenza della realizzazione di una stanza d’ascolto per il minore e quando il caso lo richieda per le parti in causa”. La parola è passata poi alla psicologa e psicoterapeuta Paola Carosi, che ha sottolineato l’importanza che riveste nella vita di un bambino la continuità genitoriale. Si smette di essere marito e moglie ma non si smette di essere genitori, ha ricordato la dottoressa Carosi, concetto che in una causa di separazione molti perdono di vista. Dovremmo essere sempre tutti dalla parte dei bambini – ha proseguito la dottoressa Carosi, soprattutto perché tutto ciò che è accaduto è legato al mondo degli adulti e deve rimanere tale”. Nel corso delle relazioni è stato più volte sottolineata la necessità che gli avvocati siano collaborativi; il ruolo svolto dai legali nelle separazioni conflittuali è in effetti di fondamentale importanza. Questo concetto è stato ripreso nel suo intervento dall’avvocato Pina Notarianni, componente dell’Associazione Matrimonialisti Italiani che si occupa soprattutto di diritto di famiglia. “La separazione, il diritto di famiglia – ha sostenuto l’avvocato Notarianni – vanno affrontati con cuore, anima e passione. L’approccio di un avvocato matrimonialista, davanti ad una separazione, deve essere di elargizione di quella che è la passione per questa materia. Nel diritto di famiglia il ruolo sociale dell’avvocato lo si raggiunge se opera con questi presupposti”.
I lavori si sono conclusi con la relazione della dottoressa Rossella Lo Prete, assistente sociale e dottore in tecniche psicologiche per i servizi alla persona e alla comunità.
“Gli assistenti sociali, – ha sostenuto la dottoressa Lo Prete – pur non avendo un ruolo nelle dinamiche che si presentano nei casi di alienazione parentale fanno da tramite tra l’Autorità Giudiziaria e le famiglie. Il benessere del minore, ha sottolineato la dottoressa Lo Prete, deve essere al centro dell’azione che si svolge in questo contesto. Purtroppo, come evidenziato nel corso di tutto l’evento ci si ritrova molte volte con legali che puntano alla tutela del proprio cliente tralasciando i bisogni reali dei bambini, le vere figure che in cause di separazione devono essere tutelate e rispettate. In molte cause di separazione si innesta un circolo vizioso che – ha sostenuto la dottoressa Lo Prete – va interrotto perché nei casi di alienazione il genitore alienante esercita una violenza psicologica nei confronti del figlio. Un comportamento che può provocare danni a lungo termine nei bambini”.
L’evento è stato inoltre caratterizzato dalla proiezione di una video-intervista in merito al fenomeno dell’alienazione genitoriale. Una testimonianza diretta che ha evidenziato il ruolo fondamentale della mediazione realizzata dalla dott.ssa Denise Scerbo.

“Separazioni conflittuali, minori contesi e alienazione parentale”, se n’ è discusso al Tribunale di Crotone
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