Si intitola “Delitto in contropiede” il primo romanzo di Alessandro Riello, già Sostituito Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, attualmente Sostituto Procuratore presso la DDA di Catanzaro: il volume, edito da Pellegrini, è stato presentato ieri, 25 maggio, al Museo Giardini di Pitagora a Crotone.
Un evento che ha visto, in un contesto culturale, avvocati e magistrati, fuori dalle aule del Tribunale che si sono ritrovati a dialogare, simpaticamente, di un amico, di un professionista e del suo primo lavoro in cui emerge il forte legame con la città di Crotone.
“Si tratta del mio primo romanzo. Non so se ce ne saranno altri” – ha sostenuto nel suo intervento Alessandro Riello evidenziando che si è trattato di un esperimento portato avanti durante il lockdown, “periodo in cui un po’tutti abbiamo avuto del tempo libero e con il tempo anche la calma di ascoltare le nostre emozioni”.
Le mie emozioni – ha proseguito Riello – mi hanno portato a Crotone, non solo perché oggi presento qui questo libro, ma anche perché Crotone é parte di questo romanzo. Ci sono alcune scene ambientate in questa città e devo anche rivelare che, quando per la prima volta ho messo la pena sul foglio ho scritto proprio il capitolo dedicato a Crotone. In ordine cronologico mi ha dato il la per scrivere, evidentemente perché in questa città ho lasciato il cuore. Posso sicuramente dire che questo libro non sarebbe stato scritto se non ci fosse stata Crotone”. Il Sostituto Procuratore presso la DDA di Catanzaro ha infatti trascorso cinque anni a Crotone, anni che ha definito splendidi. “Sono stati i primi anni della mia carriera. Io credo che nella carriera di magistrato la prima sede non si dimentica mai, specialmente nel mio caso, quando si affronta una sede di frontiera, lontano da casa. Per me Crotone – ha proseguito Riello – ha rappresentato non solo uno snodo fondamentale della mia attività professionale ma anche della mia vita. Sono arrivato qui che ero poco più di uno studente e ho passato cinque anni che mi hanno portato a crescere, sotto tutti i punti di vista”.
Il libro ruota intorno al mondo del calcio, una delle passioni di Alessandro Riello. Un mondo intorno al quale si sviluppano purtroppo diverse vicende e le recenti cronache lo dimostrano. Il romanzo “Delitto in contropiede” si sviluppa intorno a un omicidio che avviene in Calabria, in un paese tra i boschi della Sila, un luogo al quale Riello è anche molto legato e che quindi non a caso ha scelto.
S tratta di una storia molto realistica in cui sono inseriti, nella narrazione, non a caso verbali di atti giudiziari. Scelta dettata dall’autore per dare l’idea che quella che racconta è una storia molto aderente alla realtà, non solo sotto il profilo delle indagini ma anche sotto il profilo ambientale. Nel libro come ha spiegato l’autore “sono descritte analiticamente tutte le varie difficoltà che incontra un magistrato, un appartenente alle forze dell’ordine, nel fare delle investigazioni in questa terra che è splendida ma che al tempo stesso è sfortunata”.
L’evento moderato dal presidente della Camera Penale di Crotone, avvocato Aldo Truncè, ha fatto registrare gli interventi dell dott. Michele Ciociola, dell’avvocato Vincenzo Cardone e del procuratore della Repubblica di Crotone Giuseppe Capoccia.
“Ritrovo un amico con il quale ho condiviso molti anno di lavoro insieme, qui alla Procura di Crotone. Quando mi ha chiesto di essere qui, questa sera, ho accettato di buon grado perché ad un amico non si rifiuta mai una richiesta. Sono rimasto molto contento e confesso di aver letto il libro in un intero pomeriggio senza mai distogliermi dalla lettura”. Capoccia ha poi evidenziato che “è stato molto divertente scoprire che un serissimo magistrato ha questo aspetto di ironia che ne dimostra la grande crescita professionale ma soprattutto umana”.
Delitto in contropiede è un libro molto bello, misterioso, affascinante e fluido, con un linguaggio acuto che arriva a tutti.
Al termine della serata a nome della Camera Penale di Crotone il presidente Truncè ha omaggiato il sostituto procuratore con una targa realizzata dall’orafo crotonese Michele affidato.
Il romanzo
Il romanzo, infatti, racconta l’ultima giornata di campionato della squadra di calcio di Roccalta, un tranquillo paese nei boschi della Sila. La quiete del luogo viene però all’improvviso squarciata da un tragico evento che metterà in luce gli affari occulti del mondo del calcio. Il giovane pm Sergio Scarani e il maresciallo Luigi Pandolfi saranno catapultati in un mistero che si infittisce sempre più.