50 anni, sposato e padre di tre figli, il colonnello Salvatore Gagliano dal 14 settembre ha assunto il comando a Crotone. Subentrato al colonnello Francesco Iacono, che è andato a ricoprire l’incarico di Capo di Stato maggiore del Comando Legione dell’Arma. Una lunga esperienza la sua. Diverse le regioni italiane in cui ha prestato servizio, l’ultimo incarico, prima di giungere a Crotone il Comando della Scuola allievi carabinieri di Reggio Calabria dove vi è giunto dopo l’esperienza da comandante provinciale di Ragusa, in Sicilia. Gagliano ha voluto incontrare, in una conferenza stampa, gli operatori della comunicazione per sottolineare l’apporto e il ruolo determinante della stampa nella lotta alle illegalità. Un rapporto quello con la stampa che per Gagliano deve essere visto in un ottica generale e di collaborazione perché ha detto ancora il neo comandante quello dell’informazione è un lavoro di contrasto. Alla conferenza stampa ha preso parte anche il nuovo comandante della Compagnia il comandante Claudio Martino, proveniente dalla Compagnia di Petilia Policastro, a cui era approdato nel 2011, dopo aver comandato il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mestre. Il nuovo comandante ha preso servizio a Crotone già da sabato 29 agosto. Nel dialogo con la stampa il nuovo comandante provinciale Gagliano ha sostenuto di voler proseguire l’azione del comando pitagorico nel solco del colonnello Iacono. Non ama frequentare salotti ha sostenuto ma impegnarsi in direzione dell’affermazione dei diritti delle fasce più deboli. Ama i rapporti costruttivi, svolgendo il suo lavoro con coscienza e dignità. La crescita della società ha sostenuto ancora Gagliano avviene appunto attraverso la protezione delle fasce deboli. La ‘ndrangheta rappresenta come tutte le mafie una mafie una questione culturale, che non puó essere delegata alla sola lotta delle forze dell’ordine. “Per questo, occorre andare nelle scuole e parlare con i bambini, fargli capire che la legalitá è indispensabile per una società civile”. “Partire dai piccoli per cambiare la società”. Schivo per quel che riguarda la sua vita privata e riservato, il colonnello Gagliano ha fatto riferimento alla nuova caserma, che non puó ancora essere operativa per beghe burocratiche sottolineando che: “I carabinieri possono svolgere il loro dovere anche in un sacco a pelo in montangna, come del resto avviene, ma quello che preme a me in questo caso è dar dignità alle persone, al di là della divisa, all’uomo e alle loro famiglie. Io posso anche stare in uno scantinato, ma i miei carabinieri hanno bisogno di una sistemazione decorosa. Sarebbe un segnale anche per la città quello di dare una sede piú decorosa all’Arma dei carabinieri. Io mi impegneró affinchè questo avvenga, anche se le cose non dipendono direttamente da noi”.

Partire dai piccoli per cambiare la società

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