All’indomani della massiccia operazione di soccorso coordinata dalla Guardia costiera italiana nelle acque del Canale di Sicilia, che alla fine ha portato al salvataggio-record di 4.400 persone in difficoltà su 22 imbarcazioni, non si fermano gli arrivi dal nord Africa. Anche domenica 23 agosto, tre gommoni hanno lanciato l’sos a una trentina di miglia dalle coste libiche e la Guardia costiera ha inviato due motovedette che hanno recuperato le 300 persone a bordo. Intanto tra i migranti portati in salvo in questi ultimi giorni si segnalano decine di casi di scabbia. Un giorno e una notte di operazioni di soccorso hanno dunque portato al recupero di 4.400 persone che viaggiavano su gommoni e barconi in difficoltà al largo delle coste libiche. Quella di domenica23 agosto è stata una giornata drammatica e difficile, ma per fortuna non si contano vittime. Alle 22 operazioni di salvataggio hanno preso parte nave Fiorillo, nave Diciotti, quattro motovedette e un aereo Manta Atr42 della Guardia costiera, unità della Marina militare e della Guardia di Finanza, la nave norvegese Siem Pilot e quella irlandese Le Niamh, entrambe inserite nel dispositivo Triton, e la nave Enterprise inserita nell’operazione Eunavfor Med. Le testimonianze dei migranti riescono talvolta a dare un volto e un nome agli scafisti che li hanno fatti imbarcare e che spesso durante il viaggio si sono trasformati in aguzzini. Così, dopo gli arresti a Palermo, la polizia ha fermato a Messina tre egiziani e un palestinese, ritenuti tra gli scafisti delle 22 imbarcazioni soccorse. I quattro sono arrivati, insieme a 291 migranti, al molo Marconi della città dello Stretto, condotti dal pattugliatore della Guardia di finanza “Monte Sperone” che li aveva raccolti nel Canale di Sicilia. I 300 migranti recuperati oggi dalle motovedette partite da Lampedusa sono stati successivamente trasferiti a bordo della Dignity One, la nave di Medici senza Frontiere. Un’altra nave dell’organizzazione medico-umanitaria ha portato altri 311 migranti di origine africana nel porto di Vibo marina, in Calabria, tra i quali ci sono un neonato, sette donne e venti minori non accompagnati. Nel corso dei controlli sanitari sono stati riscontrati una sessantina di casi di scabbia. A eccezione dei ragazzi non accompagnati, gli immigrati saranno trasferiti in centri di accoglienza fuori dalla Calabria. Sospetti di scabbia anche tra i 506 migranti arrivati stasera nel porto di Augusta, sulla nave Cigala Fulgosi della Marina Militare. Si tratta sopratutto di eritrei: 293 uomini, 132 donne (una incinta) e 92 minori. Arriveranno invece a a Palermo, a bordo della nave Vega, altri 548 migranti che fanno parte dei 4.400 salvati. Mentre dovrebbero sbarcare a Cagliari,ben 935 persone a bordo della nave norvegese Siam Pilot che ha partecipato alle operazioni di salvataggio. La Prefettura e la Questura hanno già predisposto tutto per l’accoglienza, ma da alcuni esponenti politici locali arriva un grido d’allarme: “la notizia dell’imminente arrivo a Cagliari di un migliaio di clandestini è gravissima. Il governo fermi il nuovo sbarco” insorge il consigliere regionale del Psd’Az Marcello Orrù, mentre Forza Italia ammonisce: la Sardegna è diventata la nuova Lampedusa”. Polemiche anche a livello nazionale. Al governatore lombardo Roberto Maroni, che chiede campi profughi in Tunisia e in Libia per impedire le partenze, e al senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri che attacca il Governo “che assiste inerte a questa invasione”, replica la vicesegretaria nazionale del Pd e presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Debora Serracchiani: “Noi rinunciamo al consenso elettorale se serve a salvare vite umane”.

Migranti, 4400 in un solo giorno

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