Non dice nulla Massimo Marrelli al termine dell’incontro durato quattro ore in Prefettura, sul suo volto la delusione mentre all’esterno, in attesa tutti i dipendenti del Gruppo.Quello che era stato definito l’incontro che poteva segnare la svolta si chiude ancora una volta con un nulla di fatto e con i commissari Massimo Scura e Andrea Urbani che lascinao la Prefettura di Crotone da un uscita secondaria, la stessa dalla quale avevano fatto ingresso in tarda mattinata.Un incontro, presso la Prefettura di Crotone tra il Gruppo Marrelli e i Commissari alla Sanità Massimo Scura e Andrea Urbani organizzato dal prefetto di Crotone e sollecitato dallo stesso Ministero della Salute.La delusione, la si legge anche sul volto dei rappresentanti politici che hanno preso parte all’incontro, prima fra tutti la consigliera regionale Flora Sculco, seguita dal neo eletto presidente della Provincia di Crotone e sindaco di Cirò Marina Nicodemo Parrilla e dagli assessori al comune di Crotone Giuseppe Frisenda, Alessia Romano e dal Presidente di Confindustria Michele Lucente.Un incontro dai toni piuttosto accesi lo definisce Flora Sculco che ha inoltre dichiarato: “Ci sono state alcune proposte, fatte dal Dipartimento regionale alla Sanità che non sono state condivise dalla struttura commissariale. Tuttavia, noi pensiamo e ne siamo stati rassicurati dal Dipartimento che ci possa essere una soluzione a prescindere dalla volontà della struttura commissariale, tanto che domani la proprietà del Marrelli Hospital incontrerà i commissari dell’Asp di Crotone e i Dirigenti del dipartimento regionale alla Sanità per individuare un percorso che possa risolvere e rispondere in parte alla richieste che sono state sollevate al tavolo”.Ancora più chiara Antonella Stasi che ha definito l’incontro un confronto importante.Antonella Stasi ha inteso ringraziare il prefetto Vincenzo De Vivo per aver messo tutti intorno ad un tavolo. “C’erano tutti gli attori per trovare una soluzione questa mattina , però c’è stata chiusura. Purtroppo, ahimè bisogna dirlo, c’è stata la volontà di non volerla trovare la soluzione. Tutte le proposte che venivano fatte dal Dipartimento regionale alla sanità, dall’Asp di Crotone sono state bocciate dai commissari quindi è chiaro che non c’è segno di volontà di individuare una strada. D’altronde se pensiamo che si è corso per fare questo decreto ed oggi ci si viene a dire: Bisogna rispettare le regole. Le regole sono il decreto fatto il 20 dicembre, decreto fatto su criteri che a sua volta sono discrezionali perché sono stati realizzati e indirizzati dai commissari. E’ chiaro che il Prefetto dice adesso bisogna rispettare le regole. Adesso c’è un decreto e non si può tornare indietro, bisogna aspettare il 2018. Sembra tutto costruito a tavolino, lo ripeto sostiene Antonella Stasi tutto costruito a tavolino. Nel corso dell’incontro – sostiene ancora Antonella Stasi – i commissari hanno tirato fuori una lettera dell’AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata). Un atto che la Stasi ha definito molto grave. Per Antonella Stasi l’atto è grave perché Scura così facendo ha voluto addossare la responsabilità del loro atteggiamento alle strutture private calabresi. Nell’atto da quanto sostenuto dalla Stasi le strutture chiedevano che il Marrelli Hospital non venisse preferito, perché deve camminare piano piano. Quasi – sostiene Antonella Stasi – a scaricare la responsabilità alle altre strutture cosa che – ha detto ancora Antonella Stasi – sappiamo non può essere vera. E’ chiaro, ogni struttura ha i propri interessi. Allora bisogna capire, dice ancora Antonella Stasi, le altre strutture non faranno ricorso? A tutte le strutture sta bene questo decreto? Ovviamente noi recupereremo questa lettera, andremo avanti per la nostra strada dal punto di vista legale. Però è chiaro, diventa solo un paravento lui dice(riferendosi a Scura ) tutte le strutture erano d’accordo. Io invece non credo che tutte le altre strutture della Calabria sono d’accordo con il decreto e il criterio di assegnazione fatto da Scura e Urbani, così come non lo sono state nel 2015/16 e sicuramente non lo sono neanche nel 2017. E’ chiaro nessuna struttura può dire mi tolgo un euro per darlo al Marrelli Hospital. Quello che non hanno saputo spiegare è il perché nei tre anni 22 milioni in più, che sono stati dati con criteri sempre discrezionali non c’è dubbio. Poi diventano regole nel momento in cui diventano sicuramente decreti. Però – ha proseguito Antonella Stasi – perché solo quest’anno 8 milioni in più, recuperati tra l’altro dalla specialistica ambulatoriale solo tre milioni al Marrelli Hospital e il resto dato in incremento a strutture che già avevano un budget. Anche il criterio dell’8% sottratto alle cliniche private per poi distribuirlo, in questa distribuzione il Marrelli Hospital non é stato tenuto in conto. Perché secondo il decreto e il criterio usato, il Marrelli Hospital non aveva storicità, non aveva operato nel 2016. E’ chiaro che non si era operato nel 2016, continua Antonella Stasi, ma se tu lo hai accreditato e lo hai accreditato per 60 posti bisogna farlo lavorare. Loro ci dicono: Vuol dire che iniziate con il numero dei posti letto proporzionale (dodici posti letto) e che facciamo con tutti i dipendenti? Per i dipendenti – secondo loro – bisogna chiamare i sindacati.Intanto domani ci si rivedrà presso la direzione dell’Asp per capire se la proposta avanzata dal dipartimento regionale alla sanità, nella persona del Dott. Fatarella può essere messa su carta, perché ha detto ancora la Stasi pare che da Loro (riferendosi ai commissari) non é stata compresa a voce.Da parte nostra – ha concluso la Stasi – ora dobbiamo solo fare una riflessione. In questo momento siamo un poco sconcertati perché c’è stato un atteggiamento anche molto particolare, forse il termine giusto é ostile.Per il Prefetto, Vincenzo De Vivo i commissari fanno il proprio lavoro, applicano le norme.“I commissari per loro natura non sono politici quindi fanno i commissari, ci sono le leggi nazionali, i decreti ministeriali. Se si pensa che i loro atti vengono controllati da due Ministeri, della Salute e delle Finanze é tutto dire. I Ministeri validano i loro atti dopo aver fatto pelo e contropelo, certo c’è un margine di discrezionalità purtroppo la discrezionalità si esercita. Il problema vero sta nel fatto che la Calabria è sotto regime commissariale perché in passato ha gestito alacremente la sanità. Ciò che mi meraviglia é come, nonostante ci sia il commissariamento si trovino risorse, seppur minime da dare. E’ questo é già qualcosa. Sono state ritagliate delle risorse da alcuni tagli relativi a sprechi. I commissari più di questo non potevano fare. I commissari – ha sostenuto ancora il Prefetto De Vivo – hanno ribadito e io condivido che una volta tanto é stata fatta una programmazione prima dell’anno che incorreva. E’ stata fatta a dicembre come i bilanci dei comuni che in teoria dovrebbero farsi entro il 31 dicembre ma come tutti sanno vengono prorogati per legge e poi ci si mobilita perché a fine anno arriva il bilancio a consuntivo, cosa che anche in sanità mi risulta che si facesse. I budget venivano fatti a novembre -ottobre a spese fatte e ciò significava dover riconoscere obbligatoriamente le spese fatte e quindi addebito. Oggi con i commissari si rimette tutto sui binari, mettendo sui binari si deve sapere prima ciò che può essere o non essere fatto. Noi andiamo verso un riequilibrio tra sanità pubblica e sanità private e penso che i commissari tendono a questo a riequilibrare la parte pubblica con quella privata perché altrimenti dobbiamo migliorare la sanità pubblica, la privata é l’eccellenza sotto-eccellenza tutto quello che vogliamo deve complementare. L’iniziativa privata deve sottostare alle regole come tutti, come i pubblici.

Marrelli Hospital: Nulla di fatto in Prefettura, Commissari fermi sulle proprie posizioni
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