La Cgil è unita e non accetta compromessi che possono ledere i lavoratori e si dice disposta al confronto purché vada in direzione del rispetto dei lavoratori. Questa in sintesi la posizione della Cgil che nella mattina di oggi, nel corso di una conferenza stampa, ha illustrato le ragioni della mancata firma all’accordo sui contratti di assunzione al Marrelli Hospital.A spiegarne le ragioni e a testimoniare l’unità condivisa anche su piano nazionale, Alfredo Iorno, segretario regionale della Fp Cgil, Maria Bruno della segreteria regionale della Cgil, Raffaele Falbo segretario provinciale della Cgil e Franco Grillo segretario provinciale della Fp Cgil.I lavori della conferenza sono stati introdotti da Raffaele Falbo.Il segretario della Cgil di Crotone ha evidenziato lo spirito con cui la Cgil ha partecipato alla trattativa, uno spirito di collaborazione e di massima disponibilità.Nonostante ciò- ha sostenuto Falbo: “Ci sono limiti che non sono superabili e in questo caso si è indebolita la capacità di tutelare e difendere i lavoratori”.“L’accordo proposto – ha spiegato Falbo – va fuori dagli schemi contemplati all’interno del CCNL e soprattutto sulla base degli accordi inter-confederali sottoscritti con Confindustria, Cisl e Uil (2011-2014), per evitare degenerazioni di ogni sorta. Per queste ragioni – ha detto Falbo – abbiamo ritenuto di non sottoscrivere l’accordo e di restare vigili su questa vicenda”.Gli elementi che potrebbero far riprendere il dialogo e dare la disponibilità della Cgil, rispetto ad un nuovo accordo, stanno tutti nella volontà dell’azienda di compiere passi in avanti.Cosa avvenuta sul fronte degli inquadramenti dei lavoratoriLa Cgil, durante le prime fasi della trattativa, aveva fatto rilevare all’azienda che l’inquadramento unico per tutte le categorie di lavoratori non era regolare. Problema superato, dopo un acceso confronto, che ha portato l’azienda a fare un passo indietro e a consentire che gli inquadramenti avvenissero in base alle mansioni di ogni lavoratore e non come si sarebbe voluto fare in un primo momento.Restano lontane le posizioni della Cgil sulla formazione e sulle ore di lavoro.La proposta è quella del partime per tutti i lavoratori. “In una prima fase di startup – ha sostenuto Falbo – tale decisione può starci tutta”. Un’apertura da parte del sindacato dettata dal fatto che si tratta di un’azienda la cui attività non è ancora avviata e fino a quel momento con nessuna assunzione. La trattativa è stata velocizzata per consentire all’azienda di godere degli sgravi contributivi relativi al Job Act, la cui scadenza è fissata al 31.12.2015.“Ognuno – ha sostenuto Raffaele Falbo – deve assumersi le proprie responsabilità e noi siamo pronti ad assumerci le nostre, sapendo però che non possiamo arretrare, assolutamente di un millimetro da quelli che sono i diritti dei lavoratori che già sono stati abbondantemente fatti arretrare dalle normative nazionali e in ultimo proprio dal Job Act, quindi non possiamo firmare accordi che ci fanno tornare ancora più indietro. Aiutare un’azienda in fase di startup ci può stare ma poi bisogna andare al superamento degli ostacoli esistenti.Restano in piedi per la Cgil tutte le motivazioni che hanno spinto l’organizzazione sindacale a sostenere il progetto industriale sanitario del Marrelli Hospital, “quello è stato un pezzo di ragionamento- ha detto Falbo – ora si tratta di rappresentare i lavoratori in azienda e passare alla fase contrattuale e quindi noi svolgiamo il nostro ruolo naturale, difendere i lavoratori.Da parte sua Franco Grillo, segretario della Fp Cgil, ha sostenuto che: “L’accordo proposto va oltre quelli che sono gli accordi presi nel 2011 e nel 2014 da Confindustria, Cgil,Cisl e Uil. Si tratta – ha detto Grillo – di un contratto di inserimento, nel vero senso del termine mentre gli accordi siglati da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria prevedevano che alcune modifiche potevano essere fatte solo in sede di contrattazione decentrata di secondo livello, ovvero le modifiche fatte solo alla presenza dei lavoratori. Il fatto che si tratti di un contratto di inserimento – ha spiegato ancora Grillo – significa che c’è un contratto nazionale di riferimento ma poi si dice, in deroga a quel contratto, che si fanno altre cose il che potrebbe essere un contratto di prossimità ovvero contratti che possono essere fatti sulla base dell’art 8 della legge 38 trasformata in legge 148 del 2011 che consentono di superare i contratti nazionali. Ciò potrebbe avere ripercussioni sullo stipendio – ha detto ancora Grillo -anche se in questo caso incide su altri fattori come ad esempio la formazione e il partime.La formazione – spiega Grillo – intesa non come forma di lavoro ma come turnazione continua che tiene impegnato il lavoratore oltre il normale orario di lavoro e addirittura le assenze sulla formazione, superato un determinato numero di assenze, possono consentire il licenziamento per giusta causaIl Partime che, vincolato dai contatti nazionali all’utilizzo di questo istituto al 20% del complessivo numero del personale in azienda, in questo caso viene esteso a tutti i lavoratori dell’azienda. Lo straordinario – spiega sempre Grillo – viene disciplinato in un modo in cui l’azienda può chiedere di fare lo straordinario e non è più a scelta del dipendente, se averlo retribuito o meno, come stabilito dal contratto, ma necessariamente compensato solo ed esclusivamente da giorni di riposoQueste cose – ha concluso Franco Grillo – non ci hanno consentito di firmare quell’accordo. Noi rimaniamo sempre dell’avviso che è un errore escludere la Cgil da questa trattativa e siamo fermamente convinti che la stessa trattativa può essere ripresa.All’accreditamento ha fatto riferimento Alfredo Iorno, segretario regionale della Fp Cgil, ricordando che sono regolamentati da una legge nazionale e una regionale, legge che Scura e Urbani hanno tentato di modificare senza alcun esito. Pertanto se i requisiti richiesti dalla legge nazionale e regionale non vengono rispettati l’accreditamento può decadere.La Cgil – ha sostenuto Maria Bruno, della segretaria regionale – vigilerà sui passi successivi e sui tempi ricordando che diventa di fondamentale importanza nel contesto in cui si vive tutelare i diritti dei lavoratori.

Marrelli Hospital: le ragioni della Cgil sulla mancata firma dell’accordo

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