Basta con le passerelle e con le manifestazioni per ricordare il 25 novembre; dopo l’ennesimo omicidio, dopo che un’altra moglie, un’altra mamma è stata strangolata a Seveso dal marito davanti ai propri figli, urliamo BASTA!Il mio, è un appello a chi governa, a chi amministra: abbiate il coraggio di scendere tra la gente comune e toccare con mano il disagio sociale. Non si può rimanere inermi davanti alle oltre 100 vittime di violenza coniugale, seppellite nel 2016; un dato in continua crescita. Non si possono lasciare nell’abbandono e nella sofferenza tanti figli, rimasti orfani, privati dell’affetto più caro e affidati ai nonni, ai servizi sociali, o,parcheggiati in case famiglia.BASTA con le conferenze, con i dibattiti sterili, urge una presa di coscienza seria. E’ necessario che si inizi a lavorare nelle scuole, che si investi nell’assistenza alle famiglie, affiancandole con personale qualificato nei percorsi di rinascita valoriale ed umana. L’Italia deve recuperare un gap enorme, rispetto alle altre nazioni; le piaghe sociali si ripercuotono negativamente nella crescita di un paese, in tutti gli ambiti. Perchè si fa finta di non capire?…C’è bisogno di centri di ascolto, di centri di accoglienza per le vittime di violenza gestiti da team di professionisti seri; che sappiano ascoltare, intervenire, aiutare, risolvere il problema. Quante donne vivono nel terrore, accanto al mostro e sono incapaci di ribellarsi o non sanno a chi rivolgersi. Quante ne dovranno morire ancora?Gli slogan, alla luce di quanto leggiamo, non servono più, e, la cosa che mi fa più male è il silenzio, le istituzioni assenti, le vane promesse.Sino a quando non c’è certezza della pena, piani di prevenzione efficienti, percorsi comuni tra famiglia e scuola, saremo costretti ad assistere al massacro tra le mura domestiche, con effetti devastanti nella crescita dei figli, spettatori inermi.Una politica becera, poco attenta, incline all’inciucio e al servizio dei potenti, sarà sempre distante dai cittadini, dal tessuto sociale che pulsa in maniera violenta.Cerchiamo di essere brave educatrici, rimbocchiamoci le maniche e ripartiamo: la donna è il creato, affiancate dagli uomini, degni di essere definiti tali, lavoriamo per ridarci dignità. Maria Adele BottaroPortavoce provinciale FDI-An

Maria Adele Bottaro (FdL): Basta con le passerelle e con le manifestazioni per ricordare il 25 novembre
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