Layla Safari è una madre afgana di circa 40 anni che non si arrende all’evidenza dei fatti. Dalla Germania, dove attualmente risiede, ha chiesto al bisettimanale “Il Crotonese” di pubblicare la foto della sua bambina, Niyayesh, di 8 anni, nella speranza che sia ancora viva. Questo drammatico appello è stato reso pubblico attraverso il supplemento multilingue “Sabir” pubblicato mensilmente dal bisettimanale “Il Crotonese”.
La storia di Layla è una testimonianza struggente delle tragedie e dei pericoli che affrontano coloro che cercano una vita migliore per sé e per i propri figli. La sua odissea inizia in Afghanistan, dove ha assistito impotente all’uccisione del marito da parte dei talebani. Per proteggere se stessa e i suoi tre figli, Layla decide di fuggire.
Dopo aver attraversato l’Iran, dove gli afgani non sono ben accolti, Layla e i suoi figli si dirigono verso la Turchia. Il 21 febbraio 2023, salgono a bordo del caicco Summer Love con l’obiettivo di raggiungere l’Europa in cerca di una vita migliore. Tuttavia, il loro viaggio si trasforma in un incubo quando il caicco naufraga al largo di Steccato di Cutro..
Layla è una delle poche sopravvissute al naufragio, ma la sua famiglia è stata straziata. Ha perso la figlia maggiore, Maryan, di 19 anni, e la piccola Niyayesh, di 8 anni, è tra le persone ancora disperse. La tragedia si è consumata davanti ai suoi occhi, e Layla ha dovuto identificare il corpo di Maryan tra le vittime.
Tuttavia, non ha potuto fare altrettanto per Niyayesh e ha conservato la speranza che sua figlia sia ancora viva. Layla crede che qualcuno possa essersi preso cura della bambina sulla spiaggia e ha deciso di non arrendersi.
L’operatore sociale Salvatore Iozzo, che ha assistito i superstiti del naufragio, ha raccontato che Layla è convinta che sua figlia sia ancora in vita. Layla ha chiesto a Iozzo di aiutarla a diffondere l’appello per ritrovare Niyayesh. Il cognato di Layla ha contattato “Il Crotonese” per dare voce alla disperata ricerca della madre.
La storia di Layla Safari è un tragico richiamo alla dura realtà che molte persone affrontano nel tentativo di sfuggire alla violenza e alla persecuzione nei loro paesi d’origine. La sua speranza, la sua forza e la sua determinazione sono un esempio della resilienza umana di fronte alle avversità più grandi.