Il giovane e affermato fotografo e scrittore crotonese Maurizio Fiorino, interviene nel dibattito che si è aperto in città in relazione al Piano di dimensionamento scolastico della Provincia di Crotone. In particolare, Fiorino si esprime sul piano di dimensionamento, con un focus particolare sul destino dell’Istituto Pertini, la sua ex scuola, dimostrando un forte legame con le sue radici crotonesi nonostante la sua professione lo porti lontano dalla sua città
“Leggo con sconcerto l’idea di smembrare l’IIS Pertini-Santoni, ovvero quella che, per cinque anni – col rischio che diventassero sei, sette… – è stata la mia scuola superiore. Non sono stato uno studente modello e, se non fosse stato per la mia professoressa di letteratura, la professoressa Ilde Facino, molto probabilmente, oggi, non sarei qui a scrivere. Rimango tuttavia allibito dalla goffaggine con la quale vengono prese in considerazione certe idee, nonché dalla disattenzione con la quale si prova a scorporare, mettere assieme, ricomporre – quasi stessimo parlando di un puzzle e non di scuola (ovvero di un percorso, ovvero di un pezzo di vita), senza tenere in minima considerazione gli studenti, nonché la storia stessa dei luoghi. C’è poco da stupirsi: essendo il Piano Dimensionamento Scolastico un piano del governo Meloni, ed essendo il governo Meloni un governo di estrema destra, perciò uno dei peggiori governi degli ultimi anni, è una visione, la loro, che – onore al merito – rispecchia a pieno gli ideali che propagano: nessun rispetto della storia e delle diversità. Vito Teti, in diversi interventi, ha bollato come retorica l’idea di vendere le case a un euro nei piccoli borghi. Quelle case – sostiene l’antropologo – hanno una storia e la storia non può essere svenduta per pochi centesimi. Provo, nel mio piccolo, a fare un passo in avanti: la scuola non è una colata di cemento e le classi non sono solo quattro pareti con dentro gli studenti. Per quanto, spesso, quei muri appaiano agli studenti come il perimetro di una prigione, sono, al contrario, muri che tendono all’infinito, una chiave per diventare un adulto libero. La scuola è identità, è costruzione dell’io, del proprio essere, negli anni in cui è fondamentale “esserci” per essere. Ho avuto la fortuna di essere uno studente del Pertini e se c’è una cosa che quell’istituto mi ha insegnato, è stato proprio il valore della non omologazione. Eravamo i perditempo, quelli che non volevano studiare, ma stavamo solo disobbedendo all’omologazione perché volevamo essere uguali a nessun’altro. “Autonomia” è l’insieme due bellissime parole. “Autòs”, egli stesso, e “nòmos”, legge: libertà di vivere con le proprie leggi. “Smembramento”, al contrario, significa una cosa soltanto: dividere. Se le parole sono importanti, allora è anche importante stare dalla parte giusta. Bene fanno gli studenti del Pertini a opporsi e a disobbedire. Sono e sarò sempre con voi”.
Maurizio Fiorino