Come è noto, il Governo Italiano, negli scorsi mesi, a dispetto della mobilitazione di cittadini, associazioni e Regioni, ha dato la possibilità ad alcune società petrolifere richiedenti, di effettuare ricerche di giacimenti petroliferi e/o di gas naturale anche entro le 12 miglia nautiche (circa 20 km) dalle coste di alcune regioni.In Calabria sono tre le concessioni rilasciate alla società Global Med e che ci riguardano da vicinissimo:
- una 13.7 miglia al largo della costa di Capo Rizzuto;
- una 12.7 miglia al largo della costa tra Crotone e Cirò Marina;
- una a circa 24 miglia dalla costa di Crotone.
Qualche tempo fa le nostre associazioni Isola Ambiente Apnea – Gruppo sportivo Lega Navale Le Castella hanno denunciato sui giornali, il pericolo che queste autorizzazioni arrivassero in porto, ed avevamo informato l’opinione pubblica circa i pericoli che questa ricerca avrebbe potuto portare ai territori ed ai suoi abitanti.Allora, scrive l’Associazione Isola Ambiente Apnea, non si parlava di trivellazioni vere e proprie, ma di “indagini geofisiche” che si basano sulla tecnica dell’ “airgun” che sono una “fonte di energia sismica, utilizzata per l’acquisizione di dati sismici marini, attraverso il rilascio in acqua di aria fortemente compressa” che viene sparata a distanza 5-15 secondi e con una potenza sonora compresa tra i 240 e 260 decibel (un martello pneumatico, non supera i 100 decibel); a seconda della “risposta” fornita dal fondale, è possibile verificare con questo sistema la presenza di eventuali giacimenti.Come si può immaginare, questo sistema è altamente invasivo e pericoloso per la fauna marina in genere ma, soprattutto per i mammiferi marini.A questo proposito ci si consenta una parentesi: lo Stato Italiano, senza tenere in nessun conto la volontà o i pareri dei cittadini di questo territorio, vi ha istituito una della Aree Marine Protette più grandi d’Europa, perché area di notevolissimo pregio naturalistico; pertanto, in quest’area, la pesca sportiva in apnea, che si fa immergendosi senza autorespiratori, è bandita, così come in tutte le altre Aree Marine d’Italia; questo divieto si basa sull’assunto (non dimostrato) che “con la nostra presenza, disturberemmo, la fauna acquatica”.Ma secondo voi un “bombardamento” continuo, notte e giorno per mesi interi dobbiamo considerarlo un “piacevole intrattenimento” per delfini, cernie, saraghi, tartarughe, ecc?O vogliamo credere che il rumore, avvertendo il limite dell’area marina protetta “Capo Rizzuto” si ferma o cambia direzione per non disturbare la fauna marina?O che, l’eventuale, successiva estrazione limiti il suo inquinamento all’esterno dell’area protetta? E che comunque siano altrettanto pericolose e nocive per la fauna acquatica?Come mai queste multinazionali possono fare quello che vogliono senza che nessuno, apparentemente, possa impedirglielo?E noi cittadini della provincia di Crotone, a questo proposito, possiamo parlare “per cognizione di causa” avendo, nel nostro territorio, da anni, una società pubblica che “ruba ricchezza” dal sottosuolo per trasferirla altrove, senza nessuna ricaduta di carattere sociale o economica (se non pochissimi spiccioli), e anzi lasciandoci come unica e vera conseguenza il velocizzarsi della subsidenza che tanti danni sta portando alle nostre coste (come ad esempio la Torre Vecchia di Capo Rizzuto a fortissimo rischio di crollo o la punta di Capo Cimiti, dove i resti di una domus di epoca romana, che altrove avrebbe fatto la fortuna di una intera regione, sta crollando a mare, nell’indifferenza generale).Per questo,conclude il comunicato di Isola Ambente Apnea, vista l’ottusità e la pervicacia con la quale lo Stato Italiano sta portando avanti questa incredibile opera di distruzione del nostro territorio, l’unica strada che è rimasta a noi cittadini per difenderlo, è quella di andare a votare in massa al referendum del 17 aprile prossimo, al fine di far raggiungere il quorum (numero minimo di votanti per considerare valido il referendum stesso) e ridare una speranza ed una dignità alla volontà popolare che questo Governo calpesta ogni giorno.Per questo il Gruppo Sportivo della Lega Navale Italiana Sezione Le Castella e l’Associazione Isola Ambiente Apnea invitano ed esortano tutti: i cittadini, le associazioni, la politica e le attività commerciali ed imprenditoriali del nostro territorio, di fare fronte comune contro questo ulteriore tentativo di “furto” a nostri danni e a danno dei nostri figli e delle generazioni future, andando a votare in massa e votando “SI” al referendum.