Hanno preso il via, questa mattina, davanti al gip Alfredo Ferraro, gli interrogatori di garanzia per 13 dei 50 indagati nell’inchiesta della Dda di Catanzaro “Basso Profilo”, che ha portato all’esecuzione di 50 ordinanze di misura cautelare, alla notifica di 82 avvisi di garanzia e al sequestro di un ingente patrimonio.
Nel nutrito elenco degli indagati uomini dei clan più potenti del Crotonese e delle loro propaggini catanzaresi, professionisti incaricati di ripulire il denaro sporco attraverso società cartiere, ed esponenti politici, come l’assessore regionale al Bilancio Francesco Talarico, segretario regionale dell’Udc, finito agli arresti domiciliari, e il segretario nazionale del partito, Lorenzo Cesa, indagato a piede libero per associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso.
A comparire questa mattina davanti al Gip l’imprenditore Antonio Gallo, accompagnato dall’avvocato Piero Mancuso. Gallo è accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso, è attualmente recluso nel carcere di palmi.
Dalle indagini emerge che Gallo è il vero motore di ricerca dell’indagine “Basso profilo”, l’imprenditore in grado di interloquire, anche direttamente, con i boss delle cosche.
Nel pomeriggio si troveranno di fronte al giudice anche Luciano D’Alessandro(difeso dall’avvocato Enzo De Caro) e Vincenzo De Luca (difeso dagli avvocati Piero Mancuso e Armodio Migali). Sarà poi la volta di Antonio Santo Bagnato, Ercole D’Alessandro, Concetta Di Noja, Natale Errigo, Carmine Falcone, Umberto Gigliotta, Andrea Leone, Antonino Pirrello e Tommaso Rosa di Crotone.