Si svolgerà il prossimo 9 febbraio l’udienza preliminare a carico delle 31 persone coinvolte nell’operazione “Turos” coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, condotta a fine ottobre 2021 dalla Guardia di Finanza di Crotone, che aveva portato all’arresto di cinque persone per usura, estorsione, abusivismo finanziario e irregolarità nella presunta realizzazione di un parco eolico alle porte della città di Crotone.
Il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Paolo Sirleo ha chiesto il rinvio a giudizio per 31 indagati coinvolti nell’inchiesta
Al centro dell’inchiesta per la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, la cosca Grande Aracri, accusata di gestire un giro di estorsioni, usura e truffa a danno del comparto eolico.
Nell’indagine emerge inoltre che il potente clan crotonese avrebbe anche gestito presunte vendite per pilotare degli immobili pignorati.
La Guardia di Finanza nel corso delle indagini avrebbe ricostruito il quadro della truffa analizzando cinque procedure esecutive, in cui gli indagati, attraverso manovre ritenute illegali ed illecite, riuscivano a far riavere i beni sequestrati ai rispettivi proprietari. Il tutto attraverso stretti legami con le ‘ndrine della provincia: Megna di Papanice, gli Arena di Isola Capo Rizzuto i Mannolo di San Leonardo di Cutro e i Grande Aracri.