“Unico”, così il tecnico del Crotone, Giovanni Stroppa definisce Diego Armando Maradona, morto a 60 anni, colpito da una crisi cardio-respiratoria nella ‘casa di Tigre’, la sua abitazione nella provincia di Buenos Aires dove si trovava dopo un intervento subito per rimuovere un’ematoma subdurale.
Nel ricordarlo, il tecnico del Crotone ha sottolineato che “La cosa straordinaria e bella era guardarlo nel riscaldamento delle due squadre – ricorda Giovanni Stroppa. “Capitava a volte di giocare e distogliere la concentrazione da quello che facevi, ti giravi a guardarlo palleggiare con un pallone contro un muro. Se non eri della partita, ed eri in panchina, andavi a vedere il suo riscaldamento, perché lui nel riscaldamento non si scaldava come gli altri, ma si divertiva a palleggiare o con quelli della panchina o da solo. Quando le squadre, nel sottopasso erano per pronte per entrare in campo lo si aspettava, arbitri compresi, e lui arrivava con le scarpe slacciate, dava il 5 a tutti e poi erano dolori quando entrava in campo. Unico, unico”
Il mondo del calcio non sarà più lo stesso senza questo grande campione. Sostiene la dirigenza rossoblu. Il Football Club Crotone piange Diego Armando Maradona insieme a tutti i suoi tifosi e agli amanti di questo sport e delle straordinarie pagine che lui stesso ne ha scritto. È morto il dio del calcio ma non si può dire addio a Diego, perché il genio non muore mai.
Nella foto Stroppa e Maradona in una sfida tra Milan e Napoli