“P-War: il punto più distante, il cielo senza stelle, l’anello mancante, un letto freddo e vuoto senza un partner, stesse maglie senza mai cambiarle, tutto retto da queste gambe!“.Recita così il ritornello de “La Guerra di Piero”, la prima delle sei tracce che compongono l’omonimo EP dei P-War, il duo di giovani rapper creato da Pierre The Kid ed il crotonese Piero R, ragazzi di base a Roma, amici da tempo, che hanno deciso dopo anni di battle e rime in giro per la capitale di unire i propri percorsi artistici sfornando questo progetto, curato da Delgado presso l’Aitown studio, il cui nome, oltre all’omonimia dei due autori, prende spunto dal titolo di una canzone di un mostro sacro della musica italiana: Fabrizio De Andrè.Un ritornello simile a uno sfogo, una lista spietata di note all’apparenza negative dalla quale al primo impatto emerge l’amaro masticato dai due nel quotidiano, ma allo stesso tempo racchiude un messaggio diretto in conclusione: restare in piedi nonostante tutto. Una barra che quasi al pari di un mantra racchiude in sé la vera e propria anima dell’EP. Un progetto musicale che viene quasi naturale definire un viaggio introspettivo e abbastanza variegato in cifra stilistica, che affonda le proprie radici nella vita di tutti i giorni. Storie e situazioni vissute all’interno di una continua lotta col presente da parte dei due protagonisti, che a suon di rime ed assonanze compongono una sorta di racconto urbano e generazionale a tinte grigie. Un colore che non necessariamente deve essere interpretato come opaco, bensì come evoluzione positiva del nero. Nero come l’oscurità che deriva dalla realtà quotidiana che accomuna gran parte della generazione nata nei ’90 e non solo, fascia d’età che si ritrova a dover maturare in tempi di crisi ed è costretta a sbattersi per arrivare alla fine del mese tra mille peripezie e schiaffi in faccia tirati da una nazione ed un contesto storico che spesso e volentieri tarpa le ali ai sogni negando possibilità, ma nonostante i vari scleri metropolitani trova la sua cura nella nobile arte del rap. Arte che si pone come unico viacolo di rivalsa.Niente auto celebrazione o menate narcisiste, tanto per citare alcuni dei soliti cliché sciorinati in gran parte dei pezzi racchiusi all’interno di questo panorama, niente ostentazioni riguardo a soldi e gioielli ma semplice vita vera incamerata in quarti. Testi supportati da beat diversi tra loro che vanno dai richiami più moderni ispirati alla Trap Music a quelli di matrice nettamente Old School, e la riprova è il pezzo “Momento di Verità“, la traccia numero 3 che si avvale del featuring di Dj Mbatò, una base che rispolvera l’intramontabile “cassa e rullante” fusa all’unisono con scratch, sax e campionamenti superlativi che tengono ancora in vita la tanto bistrattata e nostalgica magia della doppia H.Nell’album, nonostante siano presenti solo sei tracce, non mancano di certo pezzi che ti rimangono in testa per ore come se fossi sotto ipnosi (vedi “Troppo“, con il quale i P-War hanno promosso l’EP grazie all’ausilio del videoclip girato e caricato su YouTube) e questo sia per merito della metrica che della maestria con cui i due ragazzi sanno compensarsi l’un l’altro.Due rapper uniti dal nome e da una passione, dunque, quella per il rap, con l’augurio che questo sia solo il primo di una lunga serie di progetti musicali grazie ai quali i P-War possano raggiungere il proprio scopo e la propria rivincita personale. Magari puntando un giorno così in alto da raggiungere quello spazio intergalattico in cui vagano i due razzi raffigurati nella grafica che accompagna la copertina de “La Guerra di Piero“. Una raccolta da ascoltare tutta d’un fiato.L’EP è disponibile in free download dal 13 di novembre tramite Dropbox, o in streaming audio sulla piattaforma Soundcloud.O.P.

Il Rap come valvola di sfogo, “La Guerra di Piero”: il nuovo disco dei P-War
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