“In Calabria, in materia di Sanità, bisogna chiudere la stagione commissariale”. Lo ha detto il capogruppo dei deputati di Sinistra Ecologia Libertà, Arturo Scotto, nel corso di un’iniziativa svoltasi a Catanzaro sui temi della sanità in Calabria. L’incontro è stato promosso dalle associazioni “Baco resistente” e “Mediass medici in rete” di Catanzaro che sostengono, insieme a Sel, un’interrogazione parlamentare rivolta alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al Ministero della Salute. “Il diritto alla salute – ha sottolineato Scotto – è un bene non negoziabile da Catanzaro a Bologna, da Reggio Calabria a Milano. Quello che contiene l’interrogazione, la situazione denunciata qui oggi, altro non è che una autobiografia del Meridione: diritti dimezzati rispetto al resto d’Italia. In questo modo si sta spolpando vivo il sistema sanitario calabrese mettendo in discussione diritti fondamentali. Forse la Regione dovrebbe pretendere dal Governo che si ritorni alla gestione ordinaria perché pare che il Commissario non ragioni sulla qualità della spesa ma solo sui tagli”. Eugenio Occhini, dell’Associazione ‘Baco Resistente’, ha evidenziato che “il piano di rientro sanitario prevede numerosi tagli, ma non tiene conto che in Calabria vi sono molti più malati cronici, centomila per l’esattezza, che non nel resto d’Italia. I tagli lineari che non tengono in considerazione le condizioni dei malati sono un danno per tutti i calabresi perché un giorno comporteranno dei costi aggiuntivi”. L’associazione “Mediass” ha riscontrato, secondo quanto é stato detto nel corso dell’incontro, “una discrepanza tra il numero dei propri malati cronici per i quali sarebbe da prescrivere obbligatoriamente, secondo una nota dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), il gastroprotettore e quanto previsto dal decreto del Commissario ad acta. Questi dati – secondo l’associazione – sono sconfortanti e sottolineano l’iniquità e la perniciosità del Piano di rientro nei confronti dei cittadini calabresi”. Insieme all’interrogazione parlamentare, le associazioni e Sel hanno presentato una lettera aperta, consegnata al prefetto di Catanzaro, Luisa Latella, scritta “da un ipotetico malato calabrese che si pone una serie di interrogativi su quello che è diventato un pesante disagio, umano e sociale, davvero iniquo e perciò inaccettabile”.

“Il diritto alla salute è un bene non negoziabile
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