“Dopo settimane di intenso e serio confronto con tutte le forze politiche e civiche del territorio che si riconoscono nella coalizione tra il centrosinistra unito e il M5S, annunciamo la candidatura di Maria Ventura alla presidenza della Regione Calabria”. Lo affermano Giuseppe Conte, Enrico Letta e Roberto Speranza.
Maria Ventura, Presidente di Unicef Calabria e imprenditrice alla guida di un solido gruppo attivo nel settore degli armamenti ferroviari, ” è la personalità migliore per conciliare slancio nei valori e pragmatismo nell’azione. La nostra proposta guarda alla Calabria che lavora e che lotta, che innova e costruisce un riscatto vero, oltre ogni retorica. Maria Ventura unisce il centrosinistra, il Movimento 5 Stelle e tutto il civismo che si ritrova nei valori della giustizia sociale, dello sviluppo sostenibile, del contrasto alla ‘ndrangheta, della sanità di eccellenza per tutti, dell’istruzione e della ricerca come priorità assolute. Valori che uniscono progressisti e riformisti” affermano Conte, Letta e Speranza che concludono: “La Calabria che si rialza dopo il Covid riparte da una candidatura unitaria di PD, M5S, Leu, Psi e Liste Civiche. Riparte dalla forza e dalla tenacia di una donna che mette la sua storia e le sue competenze al servizio della propria terra”.
“Con la scelta di candidare Maria Antonietta Ventura alla presidenza della Regione Calabria ci auguriamo si chiuda la fase delle divisioni, della disillusione e del disimpegno per aprine una in cui i sogni e le speranze dei calabresi diventano atti concreti di cambiamento”. E’ quanto si afferma in una nota diffusa dal gruppo dirigente del Partito democratico calabrese al termine di un incontro con il responsabile Enti Locali Francesco Boccia, dopo l’annuncio della candidatura alla guida del centrosinistra dell’imprenditrice e presidente regionale Unicef. “E’ una candidatura di spessore – è scritto nella nota – un esempio concreto di resilienza imprenditoriale e impegno sociale grazie alla quale si potrà sicuramente allargare il fronte del centrosinistra. Vogliamo ringraziare per l’ennesima volta Nicola Irto che aveva accettato di mettersi in gioco in prima persona per poi anteporre il noi all’io”.
Scelta che non trova il favore di Frantoiani e Cristallo.
“Leggo dalle agenzie di stampa di un accordo per le elezioni regionali calabresi tra Pd, M5S e ‘Leu’. Segnalo che Leu non è un soggetto politico e dunque non può siglare alcun accordo politico od elettorale.” Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. “Immagino che la firma di Roberto Speranza rappresenti quindi il suo partito e cioè Art1. Per quanto ci riguarda – conclude Fratoianni – Sinistra Italiana in Calabria sostiene la coalizione di Luigi De Magistris e Mimmo Lucano.”
“Ho lottato in questi mesi con grande passione per l’unità di tutte le forze democratiche, dal PD a Leu fino al Movimento 5 stelle, per contribuire al tentativo di dare alla Calabria, la mia terra, un governo degno, sano, riformatore e in grado di restituire una prospettiva nuova alla nostra regione. Non è stato possibile. Ho assistito alla rappresentazione più avvilente e ignobile della politica dove ognuno ha tentato di far prevalere le proprie posizioni, le logiche interne e gli egoismi dei singoli. Ora la coalizione sembra aver trovato una unità su una candidatura ma dietro si nascondono lacerazioni profonde e vecchie logiche di potere. Al di là di un giudizio personale che non mi permetto di esprimere, la soluzione che è emersa in queste ore non è all’altezza delle aspettative ma un punto di sintesi al ribasso. Le modalità di indicazione infatti, testimoniano una corsa alla conservazione incardinata all’interno di rendite di potere, asserragliate in fortilizi clientelari e parassitari”. Lo dichiara Jasmine Cristallo, esponente calabrese delle Sardine. “Non rappresenta cioè – prosegue Cristallo – quella generosa tensione ideale e quello sforzo collettivo che avrebbero potuto generare liberazione e riscatto. Ancora una volta la scelta viene fatta fuori dalla politica intesa come progetto. Non sento spirare un vento nuovo di contenuti, di storie, di esperienze e di modalità che tanti democratiche e democratici speravano potesse arrivare. Da questa presunta unità ritrovata non posso che dissociarmi politicamente. Chiedevamo coraggio e visione, abbiamo ottenuto una soluzione priva di prospettiva politica, reiterando uno schema perdente e già sperimentato poco più di un anno fa e – su tutto- incapace di generare alcun processo di emancipazione politica e sociale” conclude Cristallo.