Sciopero di due ore, questa mattina per i dipendenti della Abramo Customer Care, azienda in amministrazione straordinaria nella quale lavorano nelle sedi 1.200 persone di cui la metà nel sito di Crotone e le altre tra Montalto Uffugo e Catanzaro.
Per Andrea Ranieri, segretario regionale della Uilcom Uil Calabria, “occorre capire a che punto stanno le cose. Il tempo non aiuta la soluzione dei problemi. Il clima e la tensione aumenta e ad oggi non sappiamo quale soluzione intendono attuare i commissari. Noi abbiamo un obiettivo importante che è la difesa del posto di lavoro dell’intero perimetro. Ci sono ipotesi di cessione di quest’azienda? Ci facciano sapere. Non ci sono aziende interessate a rilevare l’intero gruppo Abramo? Troveremo altre soluzioni, ma certamente la fase di attesa non può essere lunga. Non si può, come amministrazione straordinaria trattare nello stesso modo un capannone in fallimento senza attrezzi e, nello stesso modo, trattare un’azienda dove ci sono oltre mille dipendenti che chiedono di capire quale futuro li attende”
Due le giornate di sciopero proclamate dalle organizzazioni sindacali, questa mattina in tutte le sedi due ore di sciopero con sit in nella sede pitagorica e la prossima prevista per il 1 agosto con l’astensione al lavoro per l’intero turno e presidio alla Cittadella regionale.
La decisione è stata presa a conclusione delle assemblee dei lavoratori durante le quali sono stati spiegati i motivi che, sostengono le organizzazioni sindacali “rendono necessaria una forte reazione da parte dei lavoratori per sollecitare la triade commissariale ad un cambio di passo in totale discontinuità con quanto fatto fino ad oggi. Allo stato sostanzialmente hanno curato solo gli aspetti burocratici della procedura concorsuale, eludendo e rifiutando sistematicamente il confronto con i rappresentanti dei lavoratori ed interloquendo unicamente con il management aziendale che è lo stesso che ha portato la Abramo CC allo stato di insolvenza”.
“Questo totale distacco dalla realtà e la completa sospensione delle relazioni sindacali che sono l’unico luogo naturale deputato ad affrontare la complessità dei problemi che impattano sui lavoratori durante una Amministrazione Straordinaria, sta determinando dei danni gravissimi, sia per quanto riguarda il recupero dei crediti maturati (ciò impatta in generale su tutti i creditori), ma soprattutto rispetto alle future prospettive di ricollocazione presso altre aziende di chi è ancora alle dipendenze della Abramo CC in amministrazione straordinaria”. I sindacati lamentano, inoltre, che “il diniego da parte dei commissari ad esplicitare chiaramente la marginalità aziendale e l’erosione mensile dell’attivo di cassa” impedisce di conoscere il futuro dell’azienda.
“Per quanto tempo si può andare avanti prima che si finiscano i soldi in cassa?” chiedono ancora Slc-Cgil, Fistel Cisl, Uil Com-Uil ricordando che “quei soldi sono quelli che dovrebbero essere ripartiti fra tutti i creditori, e quindi una gestione inadeguata finisce per danneggiare comunque i lavoratori”. I lavoratori, è detto ancora nella nota hanno anche segnalato “tante altre difficoltà di natura gestionale nell’interloquire con i propri responsabili diretti, dalla quale vengono continuamente stalkerizzati con richieste di maggiore produttività e obiettivi che mal si sposano con il malessere diffuso che pervade indistintamente tutte le maestranze della Abramo CC”.