Il crotonese Vito Vona, 34 anni ha presentato, alla Procura della Repubblica di Crotone, una querela denuncia nei confronti dell’equipe medica, guidata dal primario di chirurgia del San Giovanni di Dio, Pietro Brisinda, che lo ha sottoposto ad intervento chirurgico il 14 novembre 2016, attraverso una gastrectomia subtotale, vale a dire, all’asportazione parziale dello stomaco.
La querela presentata da Vona si basa sulla relazione tecnica consegnata lo scorso 15 giugno da uno studio specialistico a cui il 34enne si è rivolto – si legge nella querela: “Considerate le proprie gravi condizioni di salute e, dunque, gli insuccessi di più di due anni di esami diagnostici e trattamenti sanitari, tra i quali ben 3 interventi chirurgici, conferiva apposito incarico allo studio specialistico Li Preti di Cosenza per verificare la correttezza dell’operato dei sanitari intervenuti in tale arco temporale.
La consulenza tecnica, si legge ancora nella querela “non lascia adito ad alcun dubbio circa la sussistenza di una grave responsabilità professionale dei sanitari per le lesioni subite dallo scrivente e le gravissime condizioni di salute in cui lo stesso attualmente versa”.
Nella querela, presentata il 21 giugno alla Procura della Repubblica di Crotone dal legale di Vito Vona, l’avvocato Francesco Manica, viene ripercorsa l’intera via crucis del 34enne, iniziata nel giugno 2016, “a seguito di alcuni disturbi gastrointestinali e, in particolare, dolori addominali e bruciore di stomaco, nel giugno del 2016 Vito Vona decideva di sottoporsi ad alcuni esami strumentali e, successivamente, a ricovero in regime di degenza ospedaliera presso l’Ospedale Civile di Crotone.
Nella querela, attraverso la documentazione medica, viene ricostruito passo passo il calvario subito da Vito Vona, unitamente all’esito della consulenza in cui si sostiene la tesi dell’inutilità dell’intervento.
I consulenti nella loro relazione evidenziano che: “ pur nell’ipotesi più accondiscendente ai sanitari del nosocomio Crotonese, laddove si voglia, per ragioni che esulano le conoscenze che abbiamo acquisito in questa sede, ammettere che le indicazioni cliniche li avessero indotti a convincersi che il paziente Vona fosse affetto da un volvolo gastrico acuto, e per questo ipotizzare che il giusto trattamento doveva essere la demolizione dello stomaco, all’apertura dell’addome, loro hanno visto ictu oculi che non vi era nessun volvolo gastrico. Allora, perché non hanno desistito ed, invece, hanno comunque effettuato tale intervento chirurgico? (…) In altre parole ci si chiede, perché nel momento in cui i sanitari si trovarono di fronte ad una certezza oggettiva e, cioè, che non vi era alcun volvolo gastrico, comunque decidono di procedere a mutilare l’organo del paziente? Quali sono i rilievi clinici e soprattutto le deduzioni logiche che essi hanno effettuato per convincersi della necessità di sottoporre il pz ad un intervento così demolitivo?”.
Lo studio Li Preti, pertanto, rileva che “è proprio in questo che si configura un comportamento medico non previsto dalle linee guida di riferimento e per questo fortemente censurabile in termini di negligenza ed imperizia”.
Il 34enne crotonese, sposato e padre di un bambino dipendente di Akrea oggi risulta “non idoneo permanente al lavoro” lo si legge ancora nella denuncia querela “il 14.5.2018, AKREA, azienda presso la quale lavorava lo scrivente da diversi anni, comunicava l’esito del giudizio di idoneità alla mansione specifica, evidenziando che “dopo l’evento di malattia ininterrotta dal 03/04/17 al 30/11/17 è pervenuta in azienda (…) Giudizio di idoneità: (…) non idoneo permanente al lavoro.
Da mesi Vona attraverso i social racconta il suo calvario, oggi, attraverso la querela denuncia auspica che quanto accaduto a lui non accada più a nessuno.
L’avvocato Manica sottolinea che la contestazione mossa all’equipe medica “non è sull’esecuzione ma sulla tipologia di intervento eseguito che: “a nostro dire, sulla base delle conclusioni a cui è giunto il nostro consulente non si doveva fare”.
Oggi Vito Vona non ha più una vita normale, è arrivato a perdere addirittura 40 kg e la sua via crucis purtroppo continua.

Crotone: “Non deve accadere mai più”, Vito Vona querela l’equipe medica che lo ha operato
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