Il tecnico del Crotone suona la carica alla vigilia della sfida casalinga contro i biancocelesti, un crocevia fondamentale per la salvezza dei pitagorici che battendo la Lazio potrebbero chiudere i conti con due giornate di anticipo conquistando la permanenza in serie A davanti al proprio pubblico: “Sono carico perché guardo i numeri del campionato – spiega Zenga – e dietro i numeri c’è sempre qualcosa di vero: nel girone di ritorno abbiamo fatto 19 punti, siamo 13° con sei punti di vantaggio sulle retrocesse; nelle ultime dieci partite ne abbiamo fatti 13; nelle ultime cinque gare abbiamo fatto 7 punti. Solo la Spal ha fatto meglio di noi. Questa squadra merita assolutamente di restare in serie A e non lo dico per presunzione, ma perché ho guardato come hanno lavorato e come hanno giocato i miei ragazzi finora. Le sfide semplici non mi sono mai piaciute – continua l’allenatore rossoblù – C’è la Lazio che si gioca la Champions? Benissimo, se a fine partita saranno stati più bravi di noi sarò il primo a stringergli la mano ma state sicuri che anche per loro è un problema venire a giocare a Crotone domani”.
Lazio che dovrà rinunciare a tre elementi cardine dell’undici di Inzaghi (n.d.r. Immobile, Parolo e Luis Alberto) e giocherà davanti ad un Ezio Scida che si preannuncia sold out: “La Lazio è una grande squadra, lo dimostra la posizione in classifica e il suo percorso in campionato. È una squadra con grande mentalità e un ottimo allenatore. Dovremo giocare molto bene per fare risultato. Stadio pieno? Penso che sia una conseguenza dei risultati della squadra, è la squadra che trascina la gente. Può esserci anche tutta la città allo stadio, ma se la squadra non si muove, diventa complicato. Noi abbiamo lavorato bene questa settimana, in città c’è ottimismo perché il lavoro viene sempre riconosciuto”.
“Non ci curiamo dei problemi degli altri – continua il tecnico dei pitagorici – dobbiamo solo pensare a fare bene il nostro. Siamo arrivati a giocarci una salvezza anticipata a tre giornate dalla fine e nessuno di voi ci avrebbe scommesso all’inizio del campionato, tantomeno dopo la sconfitta con la Spal. Io sono sempre rimasto fiducioso. Abbiamo avuto un primo match ball contro il Chievo, ma per via di alcuni episodi decisivi non è andata come doveva andare, ma i nostri avversari non hanno giocato meglio di noi. Domani abbiamo un’altra possibilità e vorrei chiudere i conti. Sarebbe disumano non raggiungere il nostro obiettivo e il nostro sogno. Abbiamo fatto un percorso straordinario”.
“Io ci metto tutto me stesso per ambientarmi nella squadra che alleno e nella città in cui vivo – afferma Zenga – faccio il possibile perché ci sia grande simbiosi tra tutti gli elementi: tifosi, squadra, giornalisti. Sono convinto che se c’è questo, l’obiettivo si raggiunge sempre“.
In conclusione, Zenga ha risposto ad alcune domande in merito alle dichiarazioni di Fabio Caressa, giornalista di Sky che in settimana ha sottolineato la propria simpatia verso il Cagliari in ottica salvezza: “La nostra forza è quella di riuscire sempre a prendere le energie da noi stessi senza guardare le negatività degli altri. Io vado avanti per questa strada. Se uno vuole tifare il Cagliari o fare il tifo per le altre squadre in corsa, sono opinioni loro che non condivido e giudicheremo a fine campionato. La sua è un’espressione che non mi è piaciuta, come non mi piace che stasera si giochi Inter-Sassuolo e noi giochiamo domani alle 15:00. Non capisco perché le ultime partite non si giochino tutte insieme, sarebbe stato più equo: gli incastri sono più gestibili anche se può essere un vantaggio o uno svantaggio”.