Dopo Catanzaro e Cosenza anche a Crotone i giudici onorari hanno dato vita ad un “flash mob” per rivendicare i loro diritti.
Nessuna tutela assistenziale, assicurativa e previdenziale per questa categoria sempre più coinvolta nell’amministrazione della giustizia.
“Noi, giudici onorari stiamo protestando perché vogliamo che questo governo dia attuazione alla riforma della legge Orlando sulla magistratura onoraria. Una riforma – ha sottolineato il giudice onorario Raffaella Dattolo – che ci ha penalizzati in quanto lavoratori a cui non vengono riconosciuti i diritti fondamentali, diritti che noi come giudici riconosciamo ai lavoratori e cioè il diritto alla previdenza, il diritto alla malattia, il diritto pensionistico. A non non viene riconosciuto proprio niente. Veniamo pagati a cottimo, sottopagati svolgendo una funzione giurisdizionale che è una delle funzioni più importanti. E’ un lavoro, per quello che mi riguarda bellissimo, perché tutti i lavori che si fanno con amore non vengono considerati nei pesanti nei duri ma sono lavori che si fanno con molto impegno con molta professionalità. Ma, rispetto impegno alla nostra professionalità, da parte del governo non ci viene riconosciuto nulla”.
Nonostante le numerose manifestazioni che si sono svolte in tutta Italia si registra un silenzio assordante da parte delle istituzioni.
A combattere questa battaglia c’erano anche le Associazioni Forensi: il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Crotone rappresentato dall’avvocato Tommaso Vallone, la Camera Civile rappresentata dall’avvocato Giuseppe Gallo, la Camera Penale di Crotone rappresentata dall’avvocato Salvatore Rossi, Aiga rappresentata dall’avvocato Salvatore Celso, Giuslavoristi rappresentata dall’avvocato Pina Scigliano e Movimento Forense rappresentato dall’avvocato Salvatore Rocca.
Ai magistrati onorari ha espresso solidarietà la sezione Ondif (Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia).
“La magistratura onoraria vive da molti anni una situazione difficile in quanto priva di ogni diritto assistenziale e previdenziale, garanzie essenziali per tutti i lavoratori e i cittadini previste dalla Costituzione”, è detto in una nota.
Per l’avvocato Frank Mario Santacroce “c’è l’esigenza di sostenere una magistratura onoraria che da vent’anni svolge questa funzione ma che non ha trovato nella legislazione nazionale una tutela forte e rigorosa. Soprattutto se si tiene conto che c’è una una decisione della corte europea che aveva sancito il diritto alla stabilizzazione e credo che queste manifestazioni servono per sensibilizzare ancor di più legislatore verso questo orientamento. Il Covid è stato determinante nel rallentare una macchina burocratica che già aveva tante falle e che forse proprio la presenza dei giudici onorari aveva negli ultimi 10 anni per non dire gli ultimi 20 molto accelerati sistemato. Basti pensare che il 90% del contenzioso penale e civile dei giudici pace vengono gestiti da pubblici ministeri e giudici onorari il che significa che l’esigenza di mettere in moto questa macchina di stabilizzarla è fondamentale”.