C’è stata anche un po’ di Calabria alla cinquantaduesima edizione del Premio Estense, organizzato da Unindustria Ferrara, in collaborazione con prestigiose aziende ed istituzioni e finalizzato a valorizzare le eccellenze del giornalismo italiano.Nell’incantevole palcoscenico del Teatro Comunale di Ferrara “Claudio Abbado” è stato consegnato, nel pomeriggio del 24 settembre scorso, a Claudia Gaetana Rubino il Premio Estense Digital “Piazza nova” per la migliore recensione del libro finalista “Via Crucis”, scritto da Gianluigi Nuzzi, giornalista e volto noto della televisione italiana.Accanto al celebre concorso letterario, infatti, si è affiancata dal 2015, la competizione “Piazza Nova”, in collaborazione con Mondadori e, nello specifico, con la piattaforma digitale Anobii, finalizzata a premiare la migliore recensione delle quattro opere finaliste a giudizio dei relativi autori.La Rubino si è cimentata con la recensione del libro Via Crucis, edito da Chiarelettere nel 2015, opera con cui il noto giornalista Gianluigi Nuzzi, saggista e conduttore televisivo, è ritornato ad occuparsi di Santa sede, dopo i successi di “Vaticano S.p.A.” e ”Sua santità – Le carte segrete di Benedetto XVI” e, avvalendosi di materiale inedito, ha scoperchiato l’inquietante lotta intestina tra i fedelissimi di Papa Francesco, integerrimi e speranzosi sostenitori del cambiamento, e gli antieroi, impegnati ad ostacolare e dirottare l’anelito riformatore.Claudia Gaetana Rubino, ha avviato la propria esperienza giornalistica nel 1997 per poi conseguire l’iscrizione dell’elenco dei giornalisti nel 2000 e diventare responsabile dell’Ufficio stampa della Camera di commercio di Crotone dal 2004.“Nel corso degli anni ho maturato diverse esperienze professionali e molteplici interessi ma la mia passione per eccellenza rimane sempre la lettura – è il commento della stessa – Pertanto, essere premiata in una fucina di cultura quale il Premio Estense mi riempie di gioia e mi stimola a continuare ad arricchire la mia libreria di preziose letture, da valorizzare e condividere anche mediante nuove tecnologie quali la piattaforma Anobii”.La cerimonia di premiazione, condotta dall’apprezzata giornalista televisiva Cesara Buonamici, è stata incentrata su momenti di grande spessore culturale, come il confronto con i singoli autori finalisti: Gianluigi Nuzzi autore di “Via Crucis”, Mattia Feltri, con “Novantatrè”, Paolo Morando con “80, l’inizio della barbarie” e Sabrina Pignedoli con “Operazione Aemilia”.Proprio la Pignedoli, giovane giornalista del Resto del Carlino, è risultata vincitrice del Premio Estense, con un libro-inchiesta incentrato sull’infiltrazione della ‘ndrangheta, e nello specifico delle cosche cutresi, nell’economia del nord.Nel corso della manifestazione sono intervenuti tra gli altri: Antonio Polito, vice direttore del Corriere della Sera, al quale è stato attribuito il Premio Granzotto; il Presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia ed il Direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano.A concludere l’evento l’incontro con gli autori premiati, svoltosi nel Ridotto del Teatro, ulteriore momento di edificante colloquio con le migliori penne del panorama editoriale italiano: “Gianluigi Nuzzi ha espressamente ribadito il suo apprezzamento per la recensione, che ha scelto in prima persona tra tutte quelle pervenute – conclude la Rubino – e nel redigere la dedica autografa al libro ha espresso l’augurio a mio avviso più bello ‘Con coraggio, sempre liberi’”.RECENSIONE PREMIATALa battaglia tra Papa Francesco, rivoluzionario e manager, e gli antieroi del Vaticano.“Come vorrei una chiesa povera e per i poveri!”: con questo accorato richiamo alla povertà, il 16 marzo 2013, appena tre giorni dopo la sua elezione al soglio pontificio, Papa Bergoglio abbandonava il discorso precompilato per spiegare, a braccio, la scelta del nome “Francesco”. Non ha mezzi termini il nuovo Papa: il modello a cui guarda è San Francesco d’Assisi che di Madonna Povertà aveva fatto la sua sposa. Infatti, sebbene lo stesso Cristo nell’inviare per il mondo i Dodici li invitasse a non prendere nulla per il viaggio “né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa” (Marco 6,8), non sempre i suoi seguaci, nei secoli passati come al giorno odierno, hanno aborrito lussi, ricchezze e… comodità che ne derivano.Ecco perché Francesco, stagliandosi come un Papa di rottura, mosso dall’ardore di un rivoluzionario e dalla lungimiranza di un manager, ha sin, da subito, avviato un tentativo di cambiamento radicale della Chiesa.La strada intrapresa non è facile, diventa quasi una “Via crucis”, come ricorda, sin dal titolo, il libro di Nuzzi.La Via Crucis, la Via dolorosa, di Gesù che procede verso il Golgota, è scelta come simbolo dal noto giornalista per rappresentare le vicissitudini del percorso avviato da Bergoglio, in particolar modo con la creazione di Cosea (Pontificia commissione referente di studio e di indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa), istituita con Chirografo del 18 luglio 2013, con lo scopo di contribuire, in collaborazione con il Consiglio dei Cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede, alla riforma delle istituzioni curiali, finalizzata “ad una semplificazione e razionalizzazione degli Organismi esistenti ed ad una più attenta programmazione delle attività economiche di tutte le Amministrazioni vaticane”.Il titolo del libro sarà profetico anche per lo stesso autore, trascinato nelle indagini Vatileaks 2 per fuga di notizie e poi, nel luglio scorso, definitivamente prosciolto.Con “Via Crucis”, edito da Chiarelettere nel 2015, il noto giornalista Gianluigi Nuzzi, saggista e conduttore televisivo, ritorna ad occuparsi di Santa sede, dopo i successi di “Vaticano S.p.A.” e” Sua santità. Le carte segrete di Benedetto XVI”, e, avvalendosi di materiale inedito in larga parte della stessa Cosea (documentazione di grande interesse e riportato integralmente in coda al libro), scoperchia l’inquietante lotta intestina tra i fedelissimi di Papa Francesco, integerrimi e speranzosi sostenitori del cambiamento, e gli antieroi, impegnati ad ostacolare e dirottare l’anelito riformatore.I bilanci redatti con criteri arbitrari che ritraggono una gestione fallimentare delle finanze della Santa sede, i fasti inverosimili e paradossali di Cardinali con immobili a canone zero, il buco nero delle pensioni, l’arcano dell’Obolo di San Pietro, peccati e vizi in Curia, il puzzo storico dello Ior: sono solo alcuni dei fatti descritti e documentati, con la bravura del giallista, da Gianluigi Nuzzi.Il saggio, caratterizzato da uno stile coinvolgente seppur valorizzato dal taglio obiettivo dell’inchiesta giornalistica, ha, fresco di stampa, raccolto il consenso dei lettori, maturando nei mesi l’unanime consenso della critica che ne ha decretato anche il successo in occasione del prestigioso Premio Letterario Caccuri 2016, svoltosi nell’omonima cittadina calabrese nello scorso mese di agosto.Un florilegio di emozioni suscitate dalla lettura del libro: pagina per pagina si alternano stupore, rabbia, sconforto, ribrezzo per i fatti narrati, e tutte lasciano spazio alla solidarietà verso Francesco I che, nel suo costante appello “pregate per me”, non può non ricordare la figura di un altro Papa “scomodo”, Papa Giovanni Paolo I, non a caso citato da Nuzzi nell’incipit della sua opera. L’epilogo, invece, è riservato ad un altro accostamento: anche Francesco si dimetterà?In conclusione il libro di Nuzzi mette in scena, in chiave moderna e col supporto dei dati oggettivi, la rappresentazione così attuale del vangelo di Luca cap. 18, nell’episodio in cui il notabile interrogò Gesù: “«Maestro buono, che devo fare per ottenere la vita eterna?» e Gesù gli rispose: «(…) vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi»… Ma quegli, udite queste parole, divenne assai triste, perché era molto ricco”.

Crotone: E’ di Claudia Rubino la migliore recensione a “Via Crucis” di Nuzzi, il premio consegnato a Ferrara
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