La comunità studentesca e il corpo docenti dell’Istituto Pertini-Santoni dice no al Piano di Dimensionamento Scolastico, che dovrebbe entrare in vigore dal 2024 al 2027 e proposto dalla Provincia di Crotone.
È quanto emerso nel corso di un partecipato collegio dei docenti svoltosi nell’auditorium dell’istituto alla presenza di studenti, genitori e docenti. Questo processo di dimensionamento, promosso dalla Regione, comporterebbe la perdita di autonomia per 79 istituti scolastici in tutta la regione, tra cui l’Istituto Pertini-Santoni. Nella Provincia di Crotone le autonomie da 37 diventeranno 29.
Un piano che smembra realtà scolastiche positive, che non tiene in nessun conto dei bisogni del territorio, e soprattutto della piaga della dispersione scolastica, mettendo in pericolo il prezioso contributo all’abbassamento del tasso di abbandono scolastico fornito da istituti come il Pertini-Santoni. Il piano – ha spiegato la dirigente Anna Maria Maltese nell’aprire l’assemblea, rischia di privare la scuola di molti dei suoi indirizzi, tra cui il prestigioso Liceo Artistico. Ha ribadito che l’Istituto è un servizio essenziale per l’intera provincia e che il suo smembramento minerebbe gravemente la qualità dell’istruzione offerta.
Il piano è stato poi illustrato dal docente Franco Parise che non ha esitato definirlo una “furberia” criticando l’assenza di piani adeguati per il trasporto degli studenti. Parise, che in passato ha rivestito la carica di sindaco nel comune di Verzino e di presidente facente funzioni alla Provincia di Crotone, ha anche sottolineato il rischio che il piano potrebbe precludere l’accesso ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Nel prendere la parola, l’esponente sindacale Salvatore Drammis della UIL Scuola ha sottolineato che le organizzazioni sindacali avevano avanzato proposte per istituire tavoli tecnici finalizzati alla redazione del piano. Tuttavia, Drammis ha criticato il fatto che la provincia abbia scelto di non accogliere queste proposte. Pertanto, ha anticipato che entro la fine di settembre verrà presentata un’ulteriore proposta all’ente intermedio, contenente diverse possibili soluzioni per affrontare le questioni relative alla struttura del piano.
All’assemblea ha preso parte anche il sindaco di Crotone Vincenzo Voce che ha espresso la sua indignazione definendo il piano un “mostro”. Ha dichiarato che ben il 62,5% dei tagli previsti colpirebbe direttamente la città di Crotone, una mossa che solleva molte domande riguardo alla sua validità e alle sue implicazioni. Voce ha criticato aspramente il fatto che la Provincia non abbia coinvolto il comune né costituito un tavolo tecnico per discutere le decisioni che influenzeranno la vita degli studenti e della comunità educativa locale.
No al piano di dimensionamento redatto dalla provincia di Crotone è stato sostenuto anche dal segretario provinciale del PD, Leo Barberio, che non ha esitato a definirlo “una porcata” e ha criticato alcuni consiglieri comunali per non aver ascoltato le preoccupazioni degli studenti. Barberio nell’evidenziare che si tratta di scelte dettate dalla politica e legate alle elezioni che si svolgeranno alla provincia di Crotone e – ha sottolineato Barberio “ci sarà sicuramente qualche voto da prendere a Isola Capo Rizzuto e qualcuno da prendere a Cutro”. Per il segretario del PD le cose bisogna chiamarle con il proprio nome al fine di fare chiarezza su ciò che accade sul territorio crotonese.
Grande delusione è stata espressa dagli studenti che si sono detti delusi da una politica che non tiene conto del loro futuro e delle necessità della comunità educativa. La lotta contro il piano di dimensionamento scolastico continua a guadagnare slancio nella città. La protesta a Crotone rappresenta una vivace opposizione alla pianificazione delle riforme scolastiche e mette in evidenza l’importanza di considerare attentamente gli interessi degli studenti e delle istituzioni educative locali durante il processo decisionale.