Rinnovato questa mattina, in piazza Duomo a Crotone, l’antichissimo e suggestivo rito della benedizione delle sementi, dei mezzi e degli attrezzi del lavoro degli agricoltori. Un rito suggestivo che si rinnova in occasione dei festeggiamenti in onore di San Dionigi, patrono della città pitagorica insieme alla Madonna di Capocolonna.
Una tradizione molto antica nella Chiesa, che acquista un significato particolare soprattutto nelle zone a forte incidenza agricola.
Al termine della benedizione la Messa solenne in onore del Santo, alla quale hanno preso parte le autorità civili e militari col sindaco di Crotone Vincenzo Voce.
Nel corso della sua omelia Monsignor Angelo Raffaele Panzetta ha inteso far riflettere su ciò che si è compiuto attraverso la benedizione delle sementi e degli strumenti di lavoro.
“La vita della nostra comunità- ha evidenziato monsignor Panzetta – è scandita tra la semina, che è sotto la protezione di San Dionigi, più avanti anche di Santa Anastasia e il raccolto che si raggiunge nel periodo delle celebrazioni in onore della Madonna di Capo Colonna. Seminiamo – ha proseguito il presule – sotto la tutela di San Dionigi e Santa Anastasia e raccogliamo nella grazia e protezione di Maria Santissima e così facendo la vita della nostra comunità è tutta accompagnata dalla vita dei santi e dalla protezione di Maria Santissima. È bello essere radunati nella casa del Signore in un giorno così bello e solenne, questo giorno che è di festa per la città”. Ha detto ancora Monsignor Angelo Raffaele Panzetta nel corso della sua omelia evidenziando che la parola ascoltata “illumina il nostro cuore, conforta i nostri sentimenti ma soprattutto ci indica una strada da percorre come città, come comunità cristiana”. Panzetta ha poi voluto far riflettere su ciò che si è compiuto attraverso la benedizione delle sementi e degli strumenti de lavoro. Sementi che saranno piantati nella terra, che diventeranno pane e legumi.
La vita della nostra comunità- ha evidenziato monsignor Panzetta – è scandita tra la semina che è sotto la protezione di San Dionigi e più avanti anche di Santa Anastasia e il raccolto che si raggiunge nel periodo delle celebrazioni in onore della Madonna di Capo Colonna. Seminiamo sotto la tutela di San Dionigi e Santa Anastasia e raccogliamo nella grazia e protezione di Maria Santissima, e così facendo la vita della nostra comunità è tutta accompagnata dalla vita dei santi e dalla protezione di Maria santissima. Avvertiamo però che, quello che abbiamo compiuto è solo un gesto. Perché noi affidiamo alla protezione di San Dionigi non solo il seme del grano, del granturco, dei legumi e di ciò che si accenderà nella terra, ma anche il seme che si sta seminando nelle scuole attraverso la formazione, quel seme che germina nel grembo delle nostre donne, che portano la nuova vita; poniamo sotto la custodia di San Dionigi ogni seme di vita, ogni speranza, ogni sogno di riscatto e di sviluppo per la nostra comunità”. La festa di San Dionigi è dunque la festa della speranza e del lavoro riconosciuto come cooperazione all’attività di Dio. Monsignor Panzetta ha inoltre invitato tutti a non scordare mai, nella quotidianità, che esiste una spiritualità del lavoro che è spiritualità della semina, spiritualità della speranza e che non bisogna mai gettare la spugna difronte alle tante difficoltà. È importante che germoglino e fioriscano i nostri semi ma è altrettanto importante che il seme della parola di dio germini nei cuori di tutti, nelle comunità e nelle famiglie”.