Rinviato al 7 dicembre 2020 il processo per le gravi lesioni riportate dal 36enne Vito Vona, la cui vita non è più la stessa a seguito degli interventi chirurgici cui è stato sottoposto nel 2016 e nel 2017.
Quattro gli interventi a cui il giovane crotonese è stato sottoposto, in quell’arco temporale, con la conseguente asportazione totale di stomaco, milza, colecisti e diversi metri di intestino.
Il processo, presieduto dal giudice Elisa Marchetto si è aperto presso il tribunale di Crotone lo scorso 12 ottobre.
A giudizio l’equipe medica guidata dall’ex primario del reparto di chirurgia dell’ospedale di San Giovanni di Dio di Crotone, Giuseppe Brisinda, proveniente dal Policlinico Gemelli di Roma, e i medici di chirurgia, Maria Michela Chiariello e Giuseppina Peta.
All’udienza non era presente Vito Vona attualmente ricoverato in ospedale a causa delle sue condizioni di salute.
Il legale del giovane in data 13 ottobre 2020 ha provveduto a protocollare presso la cancelleria del Tribunale la costituzione di parte civile.
Nel corso del dibattimento, a partire dal 7 dicembre p.v, su richiesta del pm Alessandro Rho, verranno uditi i due carabinieri che hanno svolto le indagini e i consulenti della procura.
La via crucis di Vito Vona inizia nel giugno 2016, così come emerge nella documentazione medica inserita nella querela, presentata il 21 giugno alla Procura della Repubblica di Crotone dal legale di Vito Vona, l’avvocato Francesco Manica, e in cui si legge: “a seguito di alcuni disturbi gastrointestinali e, in particolare, dolori addominali e bruciore di stomaco, nel giugno del 2016 Vito Vona decideva di sottoporsi ad alcuni esami strumentali e, successivamente, a ricovero in regime di degenza ospedaliera presso l’Ospedale Civile di Crotone.
Nella querela, attraverso la documentazione medica, viene ricostruito passo passo il calvario subito da Vito Vona, unitamente all’esito della consulenza in cui si sostiene la tesi dell’inutilità dell’intervento.
(foto archivio)