La compagine pitagorica da giovedì 5 aprile è in ritiro a Steccato di Cutro (KR) dove questa mattina si è svolta la conferenza stampa con il tecnico rossoblù in vista dell’incontro all’Ezio Scida contro il Bologna. Un ritiro alla ricerca della giusta tranquillità visto il disfattismo registrato in città nelle ultime ore, ma non una punizione dovuta alla sconfitta di Torino,
come ci tiene a sottolineare Walter Zenga incontrando i giornalisti.
“E’ un ritiro positivo e non punitivo. La squadra é concentrata, sa quello che deve fare, perché nelle ultime dieci partite il Crotone è 14° in classifica. Questi – prosegue Zenga – sono dati che sono scritti. Poi se vogliamo sempre andare dalla parte della negatività, le ultime cinque partite, uno potrebbe dire: ne ha perse cinque su sei. Ma mi piace ricordare che ad esempio con la Roma, non meritavamo di perdere e la gente era tutta contenta per come avevamo giocato, era contenta di tutti quanti. Mi piace ricordare che abbiamo giocato a Firenze, contro una squadra che ha vinto cinque partite di seguito, una squadra in salute, che fa due goal a tutti e poi, probabilmente a Torino abbiamo pagato delle situazioni negative dove siamo stati costretti, già a rinunciare a tre giocatori in partenza. Abbiamo perso Benali per tutto il resto del campionato dopo dieci minuti e a quel punto, a mio modo di vedere, non era necessario rischiare Ricci che era già diffidato. Dare un turno a Martella era una considerazione logica per il prosieguo del turn over in campionato e ci siamo presi un rischio enorme con Ceccherini che era diffidato. Siamo venuti qui per stare tra di noi, solo noi, sereni e tranquilli senza nessun intorno”.
In riferimento al Bologna di Donadoni, invece, Zenga la ritiene “una squadra pericolosa perché può giocare serenamente, esprimendo le proprie caratteristiche”.
“Nella mia vita non cerco mai scuse, continuo sulla mia strada. – continua il mister – Noto un disfattismo clamoroso però il calcio è sempre una materia che non puoi prevedere. Il Crotone è un club che è abituato a lottare fino all’ultima giornata di campionato, chiaro che speravamo di essere fuori dai giochi magari una domenica prima, magari ci riusciamo ancora ma se c’è questo disfattismo è chiaro che tutto diventa più complicato, poiché si crea una negatività intorno. E’ proprio nei momenti di difficoltà – ha proseguito il tecnico – che nascono le grandi opportunità e bisogna coglierle per come vengono. Abbiamo una partita in casa, giochiamola poi alla fine dei 90 minuti ne parliamo, ecco perché siamo venuti qua, non per punizione , non esistono più le punizioni, esistono il prendersi la responsabilità, capire il momento e fare qualcosa per poter cambiare il corso della situazione. Le cose vanno bene, – ha concluso Zenga – se tutti insieme si spinge verso un unico obiettivo”.