Acquabona, da sempre crocevia di spaccio e luogo in cui impera l’abusivismo edilizio .
Un quartiere fortemente attenzionato dalle Forze di Polizia, impegnate tutto l’anno a tutelare la sicurezza delle migliaia di studenti che frequentano gli Istituti Superiori, intorno ai quali si è lasciato, negli anni che l’illegalità imperasse.
Ogni giorno si registra un continuo andirivieni di tossicodipendenti che si recano nel quartiere di via Acquabona, per approvvigionarsi di droga.
Qui, quotidianamente gli agenti della Squadra Volante, della Polizia di Stato, vigilano nel tentativo di ripristinare la legalità, rischiando, il più delle volte, di essere aggrediti e non solo verbalmente.
Nel corso di questi controlli capillari, ad una pattuglia di servizio nel quartiere non sono sfuggiti alcuni movimenti strani nei pressi del locale che ospita le caldaie del’Istituto “Gian Vincenzo Gravina”.
Al suo interno, infatti, gli agenti, con l’ausilio dei cani antidroga della Guardia di Finanza, hanno ispezionato il locale e vi hanno rinvenuto 1,600 kg di marijuana, 80 gr di cocaina purissima, 200 gr di hashish e una pistola “Glock 9×21” con annesse munizioni di 27 scamiciate.
Un dato di non poco conto se si considera che siamo in tempo di vacanze e l’istituto è chiuso.
Non è la prima volta che i locali della scuola vengono utilizzati per nascondere sostanze stupefacenti e armi. A tale proposito, diventa fondamentale, da parte dell’Istituzione Scolastica e soprattutto della Provincia di Crotone, che ne ha la responsabilità, che vengano adottati dei provvedimenti per evitare che simili fatti tornino a ripetersi.
