Nato a Crotone nel 1945, Pagos ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico della città e oltre.
La sua vita e la sua carriera artistica sono state caratterizzate da una profonda dedizione all’arte e da una creatività che ha sfidato i confini tradizionali dell’espressione artistica. Una delle sue opere più iconiche è stata la creazione di un Cristo fuso con lo zinco, un’opera che ha attirato l’attenzione quando Papa Giovanni Paolo II ha visitato Crotone nell’ottobre del 1984.
Oltre al suo talento artistico, Pagos è stato anche un attivista politico e sindacale impegnato. Pagos rappresentava un ponte tra l’arte e l’attivismo sociale, dimostrando che l’arte può essere uno strumento potente per esprimere idee e sensibilizzare il pubblico su questioni importanti.
Il suo legame indissolubile con Crotone emerge chiaramente in tutte le sue opere, ma è nel suo libro “Veni ca ti cuntu” che questo amore raggiunge l’apice.
In questo libro, Pagos ci porta in un viaggio attraverso i luoghi della sua infanzia, trasformando la sua città, Crotone, in una vera e propria galleria di ritratti umani. Utilizzando il suo talento pittorico per dipingere con le parole, Pagos cattura frammenti di vita quotidiana, in cui il vernacolo diventa un elemento essenziale per catturare la vera essenza e autenticità del suo tempo.
I luoghi descritti nel libro emanano un fascino suggestivo che accompagna il lettore in un viaggio emozionante. Alla fine di questo percorso, il lettore emerge silenzioso e riflessivo, consapevole che la bellezza dei ricordi e delle emozioni deve essere custodita e tramandata di generazione in generazione.
Con la sua scomparsa, Crotone perde non solo un grande artista ma anche un testimone prezioso della sua storia e delle sue radici. L’eredità di Pagos vivrà attraverso le sue opere e continuerà a ispirare coloro che avranno la fortuna di scoprire il suo straordinario mondo artistico e narrativo.