Una gemma dell’Albero dell’albero di Falcone da questa sera trova posto nel giardino di via Morelli a Crotone.
La gemma è stata posta nel corso dell’annuale commemorazione “Ricordo dunque esisto” promossa da Libera Crotone e Italia Nostra, nel corso della quale sono stati commemorati Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, i due magistrati uccisi dalla mafia 30 anni fa, Francesca Morvillo, e gli operatori della Polizia di Stato Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli, morti negli attentati di Capaci e via D’Amelio.
La posa della gemma nel giardino della memoria, promossa dal Garante dei detenuti avvocato Ferraro e dall’assessore Maria Bruni, rientra nel progetto nazionale di educazione ambientale dei carabinieri della Biodiversità, in collaborazione con il ministero della Transizione Ecologica, “Alberi per il futuro”, di cui è coordinatore progettuale il colonnello dei carabinieri Nicola Pucci.
Dopo l’introduzione del coordinatore di Libera Crotone Antonio Tata la parola è passata al Questore di Crotone Marco Giambra che ha tracciato un profilo toccante degli uomini che componevano la scorta del giudice Falcone evidenziando che “Il modo migliore per onorare tutte le vittime delle mafie è quello di svolgere il proprio lavoro con dedizione, passione, onestà e scrupolo nelle azioni quotidiane”. Il questore ha inoltre sottolineato che in Calabria e a Crotone “occorre una coscienza collettiva che si ribelli allo strapotere della ‘ndrangheta che sappiamo sottopone a estorsione e usura gli imprenditori. In Calabria si preferisce rimanere indifferenti e rassegnati e si lascia la lotta alla criminalità organizzata solo alle Istituzioni, alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura. Un’amara constatazione – ha concluso Giambra – ma in Calabria c’è ancora molto da fare dal punto di vista culturale”
Il vicesindaco Sandro Cretella ha evidenziato come la Strage di Capaci e poi quella di via D’Amelio abbiano influenzato l’esistenza di ogni cittadino. Cretella ha ricordato come in questi 30 anni il ricordo di ciò che è avvenuto sia sempre vivo e l’esempio di chi ha dato la vita aiuti tutti a vivere meglio e a migliorarsi.
La parola è poi passata a Teresa Liguori vicepresidente nazionale di Italia Nostra che ha ripercorso le tappe che hanno portato alla realizzazione del giardino e alla intitolazione del viale a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Le conclusioni sono state affidate al prefetto di Crotone, Maria Carolina Ippolito che, sull’esempio degli uomini e delle donne uccise dalle mafie Crotone trovi il coraggio di risollevarsi. Il prefetto ha evidenziato come a Crotone si avverta forte il bisogno di riscatto. Ci si volta troppo dall’altra parte. Si avverte il bisogno di un’ondata di indignazione e passione. Occorre rimboccarsi le maniche poiché molte cose passano sottotono. Tutto viene troppo tollerato e ciò non è giusto per la città, che ha una storia importante; per tutta la collettività e per i giovani che devono costruire la loro storia, il loro futuro”.
Alla commemorazione hanno preso parte, oltre ad alcuni cittadini, giovani magistrati in servizio al Tribunale di Crotone, il comandante della capitaneria di Porto Vittorio Aloi, il Comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri Gabriele Mambor, gli uomini della Guardia di Finanza, l’assessore comunale Maria Bruni, il presidente del Consiglio Comunale Giovanni Greco, la consigliera Antonella Passalacqua e i giovani arbitri della sezione di Crotone accompagnati da Francesco Livadoti, da sempre al fianco di Libera Crotone nella realizzazione del torneo “Liberi di Giocare”.