Si è conclusa con una conferenza stampa in Prefettura la due giorni della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione e trattenimento dei migranti, presieduta dall’On.le Gennaro Migliore e composta dai Parlamentari Paolo Beni, Gregorio Fontana e Marialucia Lorefice. Nella giornata del 13 luglio, primo giorno di permanenza sul territorio di Crotone la Commissione ha effettuato il sopralluogo presso il Centro Governativo CARA di Isola Capo Rizzuto ed espletato audizioni mentre nella giornata del 14 prima di incontrare la stampa in Prefettura ha ascoltato i Responsabili della gestione del CARA (Misericordia), i Sindaci di Crotone e di Isola Capo Rizzuto, i rappresentanti di Save the Children ed Oim, il Presidente della Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale Viceprefetto Fabrizio Gallo, il Prefetto Vincenzo De Vivo, il Questore Luigi Botte, la Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Marilina Intrieri, il Procuratore della Repubblica facente funzioni di Crotone, Dott.ssa Luisiana Di Vittorio. L’on. Migliore ha spiegato alla stampa come “il modello di integrazione relativo a chi ha il diritto di protezione internazionale” non possa “determinare una condizione di soddisfacimento dei requisiti minimi per i diritti umani” e ha criticato “l’efficienza del sistema, che ha dei punti di intasamento relativo proprio a quelle province che più ricevono sbarchi o comunque migranti nei propri territori. Non a caso – ha aggiunto il presidente – abbiamo insistito sulla provincia di Catania e adesso con la provincia di Crotone dove, tra richiedenti asilo in attesa di pronunciamento della commissione, ricorsi che vengono poi veicolati dal Tribunale di Catanzaro e persone che in virtù dell’accordo di Dublino devono rientrare in questo territorio, si genera un intasamento che non è equamente distribuito sul piano nazionale e comporta un allungamento dei tempi”. “Anche se le notizie fornite parlano di una tendenziale riduzione dei tempi di espletamento di queste pratiche, – ha dichiarato l’on. Migliore – noi le consideriamo insufficienti. Proprio per questo chiediamo che vi sia un maggiore investimento anche nell’attività giurisdizionale da parte del Governo, così come avevamo chiesto per Catania e così come positivamente ho riscontrato nelle ultime dichiarazioni del ministro Orlando che ha valutato di dover incrementare un progetto che sta realizzando con il Csm per canali che possano velocizzare le risposte ai migranti”.“A noi – ha ancora detto Migliore – non sfugge tutta la complessità che si trovano ad affrontare i responsabili dell’ordine pubblico e i funzionari dello Stato che operano nelle condizioni oggettive di tagli di personale e anche di risorse” . “Riteniamo di dover riscontrare anche a livello nazionale la richiesta di maggiore incremento delle dotazioni di personale e anche finanziarie per affrontare condizioni che non sono nuove rispetto alla condizione che ci troviamo oggi di fronte con la presenza cosi massiccia di migranti; la meta’ di quelli che sono presenti in Calabria sono concentrati tra il Cara di Sant’Anna e progetti Sprar per minori non accompagnati. E’ evidente che per questo motivo la commissione è stata e sarà sempre molto esigente nei confronti delle strutture che gestiscono questi centri. Noi – ha spiegato Migliore -abbiamo fatto un sopralluogo che è partito da una serie di osservazioni che erano state già formulate sia da inchieste giornalistiche che da vari monitoraggi. In particolare, per quanto riguarda la condizione abitativa del Cara di Sant’Anna, questa è effettivamente mutata nel corso delle ultime settimane con la dismissione dei container; riteniamo che il primo passo sia proprio quello di eliminare strutture precarie che potevano presentare problemi da un punto di vista igienico sanitario. Il secondo aspetto riguarda la questione del pocket money, rispetto alla quale abbiamo riscontrato che c’è stata una ottemperanza a quelle che sono le richieste che erano state fatte per il rilascio di ricevute agli ospiti nel momento in cui i pocket money venivano erogati”. Migliore ha informato i giornalisti che la Commissione ha inteso verificare con un sopralluogo alla stazione di Crotone.“Un tema che abbiamo voluto verificare di persona e che consideriamo assolutamente emergenziale è quello della condizione in cui si trovano le persone nei pressi della stazione ferroviaria di Crotone: stazione semi abbandonata nella quale ci sono persone, noi stessi abbiamo verificato la presenza di due bambini al di sotto dei cinque anni, che versano in condizioni igienico sanitarie molto preoccupanti”. “Al di la’ della tipologia delle persone, che non sono persone che vogliono sfuggire all’identificazione perché altrimenti non andrebbero in un posto così ben localizzabile e al di là delle difficoltà che ci possono essere e sulle quali faremo ovviamente delle richieste immediate alle autorità competenti per consentire anche la velocizzazione delle procedure che riguardano i rinnovi piuttosto che la richiesta del cosiddetto modulo C3 per entrare nel sistema d’accoglienza, noi pretendiamo che vi siano immediati provvedimenti che garantiscano i minimi requisiti di sicurezza sanitaria senza operare sconti – ha annunciato l’on. Migliore – perché riteniamo che questa attivita’ comporterebbe semplicemente un elemetno che magari potrebbe far piacere a qualche propagandista ma dal punto di vista della soluzione del problema non farebbe fare un passo”. Tra gli interventi immediati che bisogna adottare a favore dei migranti che hanno troato rifugio presso la stazione ferroviaria di Crotone, la commissione ha quindi annoverato “l’acqua potabile, i servizi sanitari, i servizi igienici oltre a predisporre delle strutture di ricovero; noi non amiamo le soluzioni provvisorie – ha affermato Migliore – riteniamo che debbano essere adottate delle soluzioni stabili ma rispetto alla condizione che c’è, chiediamo che vengano messe in sicurezza le persone da un punto di vista del loro diritto e anche del fatto che non possono essere trattate in questo modo persone che peraltro vivono la frustrazione di essere interne ad un sistema burocratico assurdo e cioè che in un contesto di informatizzazione globale si debba venire nella Questura di Crotone a richiedere di nuovo il permesso a cui si ha diritto. Non si capisce – ha concluso il presidente della commissione – perché se lo Stato deve reprimere può essere presente in tutto il territorio capillarmente e se deve rispondere invece deve essere solo lo sportello di quella particolare questura del posto più inaccessibile d’Italia”. Della stazione e della situazione particolarmente preoccupante ha parlato anche l’on. Marialucia Lorefice (M5S), componente della commissione parlamentare d’inchiesta sui migranti “L’impressione e’ che queste persone siano anche loro abbandonate a se stesse, ci sono famiglie, ci sono bambini, quindi quello che la commissione deve chiedere con forzaè che ci sia una reale presa in carico del problema perché si trovi una soluzione che possa essere definitiva, quindi ci vuole la collaborazione sia del sindaco di Crotone che naturalmente della Questura e della Prefettura”. Un ringraziamento la parlamentare lo ha rivolto infine “alle forze dell’ordine che nonostante gli operatori siano in numero molto esiguo cercano di garantire sia il controllo del territorio ma di occuparsi anche dell’emergenza immigrazione il che non è sicuramente semplice. Da parte della commissione – ha annunciato Lorefice – ci sarà la volontà di chiedere al Governo di prendere in carico il problema perché è giusto che venga potenziato l’organico”. “Alla stazione – ha sostenuto Paolo Beni (PD) c’è una situazione insostenibile dal punto di vista delle condizioni in cui vivono queste persone. Un intervento immediato, per quel che si può fare dal punto di vista di livello minimo essenziale di servizi tali da garantire una condizione più dignitosa va fatto e mi appello alle istituzioni locali perché questo lo si possa fare al di là del fatto che c’e’ un problema sullo sfondo: l’assurdità di alcuni meccanismi che costringono a bizzarri viaggi di ritorno a Crotone da parte di migranti che c’erano già passati e avevano ottenuto le misure di protezione”.

Conclusa la visita della Commissione d’inchiesta Migranti

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