E’ caduta ancora una volta l’accusa di associazione mafiosa che era contestata a sei persone che, secondo la Dda di Milano, avrebbero fatto parte di un clan della ‘ndrangheta radicato a Monza in Brianza. La Corte d’Appello del capoluogo lombardo, infatti, nel processo di secondo grado ‘bis’, che derivava da un annullamento con rinvio da parte della Cassazione, ha condannato oggi i sei imputati, tra cui Marcello Paparo, a pene fino a 5 anni e 10 mesi per vari reati, ma ha cancellato l’accusa principale prevista dall’articolo 416 bis del codice penale.Già nell’ottobre del 2013 la Suprema Corte, accogliendo il ricorso dell’avvocato Amedeo Rizza e di altri legali, aveva annullato le condanne per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso e aveva ordinato un nuovo processo d’appello che si è concluso oggi, davanti alla quarta sezione penale della Corte, presieduta da Paolo Maria Giacardi.

Cade l’accusa di associazione mafiosa per il clan di ‘ndrangheta in Brianza

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