Finalmente, dopo 12 anni in Calabria, si parla di dimensionamento scolastico. La Regione Calabria ha emesso delle linee guida che sono consigli e non certamente impongono nulla ai territori. Questo è quanto ha dichiarato il presidente della Provincia di Crotone, Sergio Ferrari, ai giornalisti che lo hanno intervistato in merito alla possibilità che il Liceo Classico Pitagora perda la sua autonomia.
Ferrari ha inoltre sottolineato che “la specificità dei territori la conosciamo noi che viviamo il territorio, pertanto nell’elaborare il nostro piano di dimensionamento scolastico terremo in debita considerazione le specificità dei territori, terremo in debita considerazione la salvaguardia dell’ente, terremo in debita considerazione le zone periferiche e soprattutto le offerte didattiche formative che sul territorio ci sono”.
Il presidente dell’Ente intermedio ha poi ricordato che “allo stato abbiamo tenuto già quattro incontri in Regione Calabria insieme ai dirigenti regionali, al direttore regionale dell’USR Calabria, ai direttori delle USP provinciali, ai rappresentanti dell’ANCI e con loro abbiamo discusso di come deve essere elaborato il dimensionamento nel territorio. Stiamo provando ad elaborare una bozza che, non appena disponibile – la scadenza per noi è il 15 ottobre, mentre la delibera di giunta comunale è prevista per il 30 settembre – invieremo nelle prossime ore. Questa bozza altro non è che una traccia sulla quale aprire spunti di riflessione. La invieremo ai sindaci, ai dirigenti scolastici e ai sindacati per ottenere le delibere delle giunte comunali, dei consigli di istituto e le osservazioni dei sindacati, al fine di poterla migliorare e apportare eventuali modifiche”.
Il presidente della Provincia di Crotone ha inoltre sostenuto di voler realizzare un piano di dimensionamento scolastico che non lasci scontento nessuno e che tenga conto delle specificità e delle peculiarità del territorio. Tuttavia, ha specificato che bisogna affrontare un dato certo: “dobbiamo ridurre le autonomie didattiche da 37 a 29”. Ha evidenziato che attualmente solo 18 delle 37 autonomie hanno dirigenti titolari, mentre le altre sono in reggenza. Pertanto, con il nuovo piano, il territorio guadagnerà 11 dirigenti titolari. Ferrari ha annunciato che il prossimo 21 settembre incontrerà il vicepresidente Giusy Princi e le chiederà garanzie sul futuro dei 29 dirigenti scolastici. Secondo Ferrari, “questo è un tema che non va dato per scontato ma va affrontato e discusso. Attualmente, sul nostro territorio, abbiamo solo 18 dirigenti titolari, gli stessi che fanno reggenza nelle altre 19 autonomie scolastiche”.
Ferrari ha anche precisato di non gradire il termine “accorpamento” e ha affermato che, se nascerà una nuova istituzione scolastica, non si tratterà di un accorpamento ma di una nuova realtà educativa. Ha ribadito che la decisione sul dirigente spetterà all’USR e all’USB.
In risposta alla domanda sulla sua posizione riguardo all’autonomia del Liceo Classico Pitagora, il Presidente Ferrari ha dichiarato che farà tutto il possibile per preservare questa autonomia. Tuttavia, ha sottolineato con grande onestà che, volendo adottare un approccio squisitamente numerico, va detto che il Pitagora sta attualmente affrontando delle difficoltà. È importante notare che non è solo il Pitagora ad essere in difficoltà, ma tutte le scuole secondarie di secondo grado a Crotone stanno vivendo una situazione simile a causa del calo demografico.
Se prendessimo in considerazione i parametri numerici, ossia il numero di studenti che supera la soglia di mille, attualmente solo una scuola a Crotone rientrerebbe in questa categoria, mentre tutte le altre perderebbero l’autonomia. Pertanto, il discorso va visto in un contesto più ampio e non dovrebbe concentrarsi esclusivamente sul Liceo Classico Pitagora. Tuttavia, il Pitagora rappresenta una specificità che merita di essere tutelata fino alla fine.
Recentemente, è stata aperta la possibilità di adottare misure straordinarie per preservare le specificità storiche delle istituzioni scolastiche nei territori. Tuttavia, come ho sottolineato all’inizio, la conoscenza delle specificità dei territori è una competenza che spetta a noi, che viviamo in questi luoghi. Pertanto, sindaci, dirigenti, sindacati e provincia devono lavorare insieme per trovare la soluzione migliore, evitando di adottare posizioni precostituite a vantaggio di qualcuno e senza pregiudizi nei confronti di nessuno.