Pedate in testa, bastonate e cinghiate a chi tentava di uscire dalla stiva per non morire asfissiato: così gli ‘scafisti’ del barcone soccorso il 15 agosto nel Canale di Sicilia mantenevano l’ordine sull’affollata imbarcazione, che trasportava più di 360 persone, 49 delle quali morte durante il viaggio. La Polizia e la Guardia di Finanza di Catania hanno arrestato otto stranieri, tra i quali un minorenne, che sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di omicidio volontario plurimo. Intanto gli sbarchi non si fermano, in Italia come in altri Paesi europei e oggi Frontex ha reso noto il dato che a luglio gli arrivi di migranti in Europa ha raggiunto la cifra record di 107.500, più del triplo rispetto al luglio 2014, facendo lievitare a 340 mila il numero degli arrivi nell’Unione dall’inizio dell’anno. Gli otto presunti scafisti della strage di Ferragosto, è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa a Catania, sono il comandante del barcone – un marocchino di 20 anni – e i componenti dell’equipaggio di nazionalità mista tra libici, marocchini e un sedicenne siriano. I sette maggiorenni sono stati rinchiusi in carcere, il ragazzo siriano è stato accompagnato in un centro di prima accoglienza; saranno tutti sentiti nei prossimi giorni. Secondo quanto accertato attraverso le sofferte testimonianze dei migranti, i membri dell’equipaggio si occupavano delle distribuzione dell’acqua, della disposizione dei profughi e, in considerazione dell’elevato numero di persone, del mantenimento dell’ordine a bordo che veniva esercitato con violenza: pugni, calci, bastoni e cinghiate nei confronti soprattutto di quei migranti che cercavano di salire dalla stiva in cui erano ammassati e nella quale sono morti verosimilmente a causa della mancanza di aria e delle esalazioni dei gasi di scarico. Tra i 312 migranti c’erano 116 marocchini, che non possono essere considerati profughi e quindi sono stati trasferiti nel Cie di Trapani, da dove saranno rimandati nel loro paese con un apposito volo charter. Intanto anche oggi sono proseguiti gli arrivi. La Capitaneria di Porto di Reggio Calabria ha salvato 113 iracheni che si trovavano su un barcone in legno al largo della costa reggina, in difficoltà a causa delle pessime condizioni del mare. I migranti sono stati poi trasbordati su un pattugliatore della Guardia costiera croata che li ha trasportati a Messina, dove sono sbarcati. La città dello Stretto registra così il diciassettesimo sbarco dall’inizio dell’anno. (ANSA).\n\n

Allarme Frontex su arrivi a luglio

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