Dopo due anni in cui la pandemia ha imposto celebrazioni alternative, quest’anno si tornerà a festeggiare il Primo Maggio in modo “tradizionale”. CGIL, CISL e UIL hanno deciso di ritrovarsi a dalla Montagnella di Carfizzi (Crotone) nel nome del Lavoro e della Pace per rilanciare anche la “vertenza Calabria”, chiedendo uno scatto in avanti in merito ad emergenze la cui risoluzione non può più essere rinviata.
Si intitola, infatti, “Al lavoro per la pace” la manifestazione di domenica 1 maggio a cui interverranno: Rossella Napolano (segretaria confederale CGIL Area Vasta); Pino De Tursi (Cisl Magna Graecia); Fabio Tomaino (Segretario generale Uil Crotone); Angelo Sposato (Segretario generale Cgil Calabria); Santo Biondo (Segretario generale Uil Calabria).
Per Rossella Napolano della Cgil si tratta di un “momento importante di condivisione, per rilanciare i temi del lavoro che oggi sono cocenti più che mai. Ci sono tante tematiche condivise con le altre organizzazioni lavoro e soprattutto è il giorno dei lavoratori. Insieme per capire che in questo paese dobbiamo ricominciare dal lavoro cambiando completamente passo rispetto al passato. La pandemia è stato sicuramente un momento difficile ma è forse un’opportunità per riflettere su come dobbiamo ricominciare soprattutto in questi territori”.
“Ripartiamo dalla Montagnella dopo due anni di fermo obbligatorio dovuto alla pandemia. Ha detto il segretario della UIL Fabio Tomaino nel corso della conferenza stampa legata all’evento. “Partiamo da una terra le cui lotte hanno cambiato il volto della nostra storia. Saremo lì per richiamare quelle che sono le tematiche nazionali, quindi: la pace intesa come lavoro; la pace intesa come elemento che deve determinare le scelte economiche e non il contrario. Il lavoro sicuro, la sicurezza nei luoghi di lavoro, oggi in particolar modo perchè celebriamo la giornata mondiale sulla sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro. La manifestazione ha sottolineato Tomaino “vuole essere soprattutto un azione di riscatto della società civile. Uno sprone per i cittadini, contro quella classe dirigente, inadeguata e inappropriata, che ancora oggi sta facendo perdere un sacco di opportunità e mi riferisco alle risorse che l’Europa mette a disposizione e le opportunità, altrettanto storiche, che da qui al 2026 saranno i miliardi che il meridione riceverà. Insieme a questo – ha proseguito Tomaino – ci sono tutte una serie di tematiche, anche territoriali. Quindi la questione della bonifica, c’è la qualità della vita, i servizi essenziali. C’è poi soprattutto il dare un impulso a quella che, recentemente, finalmente, è diventata la vertenza Calabria a livello nazionale, grazie all’intervento di UIL CGIL CISL, strettamente legate alle tematiche importanti che devono avere risposte immediate, perché sono quelle che accorciano le diseguaglianze sociali, che oggi continuiamo a subire. Il riferimento è alle risorse per la 106, per la ferrovia ad alta velocità, per l’ambiente, per il territorio, per le assunzioni, per la stabilizzazione del precariato soprattutto nella parte sanitaria, in particolar modo nel pronto soccorso che è la medicina territoriale che fa da salvavita ai nostri territori. Carfizzi ha poi concluso Tomaino è per noi “un luogo carico di storia, un luogo dove si respira grande convivialità e socialità, dove da 104 anni si respira un’aria di lotta sindacale”.
La Montagnella – ha sottolineato Luigi Tallarico della Cisl – ha una valenza nazionale. Solo qualche anno fa abbiamo avuto due segretari nazionali come Landini e Sbarra. Per noi rappresenta un momento particolare e cade in un momento particolare. Ai problemi di sempre si aggiungono anche i problemi legati alla pandemia. Su un territorio già fragile storicamente si è abbattuta la crisi che ha messo in ginocchio ulteriormente l’economia. Non c’è settore che non viene toccato dalla crisi. Da qualche tempo stiamo parlando delle opportunità che verranno offerte dal piano nazionale di ripresa e resilienza. Piano – ha concluso Talarico – che rischia di rimanere una scatola vuota se non si creano le giuste sinergie tra: organizzazioni sindacali, istituzioni e società civile”.
“Ritorniamo a celebrare il lavoro e i lavoratori guardandoci negli occhi, andando oltre le mascherine che hanno rappresentato l’opportunità di preservare la nostra salute ma nello stesso tempo una distanza tra quello che siamo stati e la paura di tornare a socializzare. Lo facciamo in presenza e in quei luoghi che sono stati scenari delle lotte contadine, le stesse che hanno cambiato il corso delle storia ed il volto della nostra Calabria – afferma il segretario generale della CGIL Area Vasta, Enzo Scalese -. Sarà una occasione per rilanciare la vertenza Calabria, oggetto di articolate riunioni proprio di recente, e che vede cinque punti chiave come: il rifacimento e l’ampliamento della Strada Statale Jonica; lo sviluppo e il reale finanziamento delle Zone economiche speciali, e in particolare della Zes incidente sul porto di Gioia Tauro; la richiesta di risorse certe per avere una linea ferroviaria ad alta velocità e ad alta capacità fino a Reggio Calabria; la possibilità di investire più facilmente e con meno vincoli burocratici sulla produzione di energia da fonti rinnovabili; lo sblocco delle assunzioni e l’assorbimento del bacino dei precari per la sanità, e in particolare per i pronto soccorso”.
E nella giornata nazionale per la sicurezza sui luoghi di lavoro, parlando di celebrazione del lavoro, Scalese richiama l’attenzione proprio sulla necessità di mettere in pratica concrete misure di prevenzione e tutela dei lavoratori perché “la tutela del lavoro si coniuga alla sicurezza nei luoghi dove il lavoro si svolge per tanto tempo, in maniera imprescindibile”.
“Ripartiamo da Carfizzi, quindi – conclude Scalese – dove operai e contadini hanno combattuto assieme per rivendicare i propri diritti. Qui torneremo a discutere, a parlare e a manifestare sui grandi temi che devono tornare ad essere in cima all’agenda politica della nostra regione: dalla sanità alla viabilità, dall’occupazione al welfare il Primo maggio deve tornare ad essere una occasione di confronto per rilanciare una piattaforma rivendicativa che ci deve vedere tutti uniti per costruire la mobilitazione della concretezza”.
La CGIL Area Vasta, infine, specifica che – in seguito ad imprevisti organizzativi che hanno modificato il senso unitario della partecipazione – non prenderanno parte. alla manifestazione organizzata a Catanzaro Lido nel Parco Gaslini nonostante una iniziale condivisione.