Senza precedenti. Per numero di imputati, 219, a cui se ne aggiungeranno presto altri 23. Per l’organizzazione e per il luogo, un padiglione della fiera dove è stata allestita in tempi stretti un’aula speciale da 3.200 mq, adatta ad ospitare un maxi-processo di criminalità organizzata, garantendo la sicurezza. Per il costo, circa 800.000 euro, in gran parte sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna. L’udienza preliminare di ‘Aemilia’, ancora prima di iniziare domattina con appello alle 8.30 a Bologna, è già qualcosa di unico nella storia giudiziaria regionale. Davanti al giudice Francesca Zavaglia, dedicata per alcuni mesi unicamente a questa udienza preliminare, saranno in 54 a rispondere di associazione ‘ndranghetistica, che la Dda considera operante dal 2004, e tuttora permanente. E’ un sodalizio ritenuto legato alla Cosca Grande Aracri di Cutro (Crotone), con epicentro a Reggio Emilia. A capo della “‘Ndrangheta imprenditrice”, come la definì il procuratore della Dda di Bologna Roberto Alfonso, nel frattempo passato a dirigere la Procura generale di Milano, ci sono Nicolino Sarcone, Michele Bolognino, Alfonso Diletto, Francesco Lamanna, Antonio Gualtieri e Romolo Villirillo. Furono tutti arrestati a fine gennaio, quando scattarono 117 misure di custodia cautelare, anche per Nicolino Grande Aracri: per gli inquirenti è il boss, ma in questo processo non è accusato di far parte dell’associazione. Obiettivo del gruppo criminale, “acquisire direttamente o indirettamente la gestione e il controllo di attività economiche”, anche nei lavori per il Sisma del 2012, oltre che ottenere “appalti pubblici e privati, ostacolare il libero esercizio del voto” nel caso di elezioni dal 2007 al 2012 nelle province di Parma e Reggio Emilia. Tra gli associati ci sono Gaetano Blasco e Antonio Valerio, questi ultimi intercettati mentre ridevano dopo le scosse. Tra i partecipanti anche l’imprenditore Giuseppe Iaquinta, padre dell’ex calciatore della Juventus Vincenzo, pure lui a processo per reati legati alle armi. Poi ci sono tra gli imputati esponenti delle forze dell’ordine e i ‘concorrenti esterni’. Per la Procura, il consigliere comunale di Forza Italia a Reggio Emilia Giuseppe Pagliani, l’ex assessore Pdl del Comune di Parma Giovanni Paolo Bernini, il costruttore Augusto Bianchini, la consulente fiscale bolognese Roberta Tattini, il giornalista Marco Gibertini. Inoltre, fin dalle prime battute – in calendario ci sono già 29 date di udienza – si riunirà al filone principale il troncone-bis, sugli aspetti economici e, in particolare, sulle intestazioni fittizie delle società. Tante le richieste annunciate di costituzione di parte civile, dai sindacati alle associazioni, dall’ordine dei giornalisti (ci sono cronisti vittime di intimidazioni) agli enti locali. L’aula blindata, dove il processo sarà a porte chiuse, può ospitare fino a 600 persone a sedere. Una quarantina sono i detenuti, una decina al 41bis, collegati in video-conferenza Numeri inusuali per un processo in Emilia-Romagna dove è stato necessario uno sforzo economico e organizzativo extra, anche solo per evitare, con un significato soprattutto simbolico, che lo si spostasse in un’altra città. Finanziare il processo, ha ammesso il presidente della Regione Stefano Bonaccini, è un’anomalia, ma “era assolutamente necessario farlo. Perché non potevamo permetterci che un processo su un tema così importante e che per noi diventa una delle questioni cruciali dei prossimi anni di governo di queste terre si tenesse altrove”.L’aula speciale dell’udienza preliminare del processo di ‘Ndrangheta ‘Aemilia’, allestita nel padiglione 19 di Bolognafiere, ha una superficie di 3.200 metri quadri e può contenere sino a 600 posti a sedere. Lo riferisce una nota diffusa dalla Fiera di Bologna, per conto del tribunale. L’aula è dotata inoltre di impianti speciali, come la video-conferenza, necessari allo svolgimento dell’udienza. Il presidente del Tribunale di Bologna Francesco Scutellari, ha manifestato la sua “più viva soddisfazione per i lavori eseguiti” esprimendo il suo sentito ringraziamento e quello del Ministero a BolognaFiere, che ha concesso il padiglione, e alla Regione Emilia-Romagna, che ha contribuito alla realizzazione dell’allestimento su progetto redatto dai tecnici del Ministero della Giustizia. L’ingresso all’aula avverrà domani a partire dalle 8.30 da piazza della Costituzione, dove sarà allestita anche un’area coperta dedicata ai giornalisti, per i quali, si ricorda, “rimane interdetto l’accesso all’aula in quanto il processo si svolge a porte chiuse trattandosi di udienza preliminare, per cui non è prevista dalla legge la presenza del pubblico”. La sala stampa, allestita in piazza Costituzione prima del varco di accesso all’aula, sarà dotata di postazioni per pc, collegamento alla rete elettrica e internet wi-fi “per consentire ai giornalisti di svolgere al meglio il proprio lavoro”.

Aemilia: al via un processo senza precedenti
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