E’ morta oggi a Roma a 84 anni dopo una lunga malattia Adele Cambria, scrittrice e giornalista, fin dagli albori sostenitrice del movimento femminista. Si è laureò in giurisprudenza all’Università degli Studi di Messina, avvicinandosi al giornalismo nel 1956 dopo essersi trasferita a Roma. Collaborò con giornali e riviste ed ha pubblicò diversi libri. Figura centrale nella cultura italiana pre e post-Sessantotto con Camilla Cederna ed Oriana Fallaci, fu vicina alla sinistra progressista e al Partito radicale di Marco Pannella ed è stata fin dagli albori una sostenitrice del movimento femminista. Negli anni Settanta fu direttrice della rivista “Effe”, il primo magazine del movimento femminista . Nel 1971 incontrò Adriano Sofri e firmò il quotidiano “Lotta continua”, per cui sarà processata dopo l’omicidio di Luigi Calabresi con l’imputazione di apologia di reato. Fu anche autrice di opere di narrativa ed altre destinate al teatro, Adele Cambria è stata fra le fondatrici del Teatro “La Maddalena” di Roma. Grande amica di Pier Paolo Pasolini recitò in tre film dello scrittore regista, “Accattone”, “Comizi d’amore” e “Teorema”.”Adele Cambria ha amato la nostra città in modo viscerale, anche se il suo rapporto con i reggini è stato per molti versi conflittuale”. Lo afferma in una nota il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. “Tornava a Reggio – aggiunge – solo d’estate per trascorrere le vacanze nella sua spiaggia prediletta a Catona, ma seguiva da Roma tutte le vicende cittadine con attenzione e non mancava di discuterle e di commentarle anche dalle colonne dei giornali con cui collaborava. È stata certamente una delle più grandi giornaliste italiane, vera pioniera del giornalismo al femminile con Camilla Cederna e Oriana Fallaci e ha lavorato per tutti i più importanti giornali italiani, per il cinema e per la Rai. Scrittrice, attrice, autrice di teatro e di televisione, è stata tra le fondatrici del movimento femminista nazionale. L’ho incontrata parecchie volte negli ultimi anni e mi affascinava la naturalezza con la quale raccontava innumerevoli aneddoti che riguardavano i più grandi nomi della cultura italiana: Pasolini, Moravia, Morante, Nicolini erano tra i suoi amici più cari e per anni è stata protagonista indiscussa del dibattito politico e culturale italiano”. “Aristocratica dall’animo popolare – prosegue Falcomatà – non mancava di levare la sua voce ogni qualvolta vedeva in pericolo la libertà d’espressione, arrivando a dirigere il quotidiano “Lotta Continua” al fine di garantirne l’uscita, pur non condividendone la linea politica. Il patrimonio culturale e morale di Adele Cambria non deve essere assolutamente disperso e il compito di questa Amministrazione sarà di far sì che venga trasmesso alle nuove generazioni con l’ausilio delle istituzioni scolastiche della città metropolitana. La lezione delle lotte degli anni sessanta e settanta, che hanno visto Adele protagonista, deve trasformarsi in un intenso messaggio per i nostri giovani che li metta in condizione di acquisire coraggio e consapevolezza riguardo le scelte future”.

Adele Cambria, la madre del femminismo è morta oggi a Roma
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