Celebrata oggi la Giornata mondiale dell’acqua, bene prezioso e indispensabile alla vita. La Calabria, in questa direzione fa registrare il peggior servizio idrico in Italia.
Una situazione complicata sostiene Cataldo Calabretta, commissario di Sorical la società mista a prevalente capitale pubblico regionale [53,5% Regione Calabria; 46,5% Acque di Calabria s.p.a. (100% Veolia)] a cui è stata affidata la gestione, dell’apporto dell’acqua potabile.
In Calabria, precisa Calabretta vi è una rete idrica obsoleta che non consente un servizio efficiente ed efficace. Nessun investimento è mai stato fatto così come non si è mai pianificato nulla. Eppure la Calabria è una terra ricca d’acqua che purtroppo si disperde nelle condotte. Oggi si è nelle condizioni di poter affermare che questa condizione può essere superata. C’è la necessità di un impegno della Regione Calabria affinché attraverso i fondi del Recovery Fund si possa aprire una nuova stagione per il servizio idrico, per la Calabria e i calabresi, affinché abbiano il servizio che spetta loro.
C’è una cattiva gestione rispetto al rapporto con i cittadini calabresi. C’è un tasso di morosità che si attesta intorno al 60%, e c’è anche una dispersione idrica che supera 50%. Dati preoccupanti ma anche reti idriche e depurative gestite male e in economia. Ci sono centri urbani e periferici dove nelle case, in alcune ore della giornata, manca l’acqua e migliaia di cittadini sia in estate che in autunno subiscono cicli di turnazione. Una situazione da terzo mondo a cui va data una risposta senza altre perdite di tempo perché il fenomeno potrebbe aggravarsi nei prossimi anni. Si va incontro a lunghi periodi di siccità causati dai cambiamenti climatici, e il servizio per le future generazioni potrebbe essere gravemente compromesso. In sostanza gli effetti dell’estate del 2017 con il calo delle portate delle sorgenti di oltre il 30% potrebbe essere strutturale.
Tra i primi passi da compiere sostiene Calabretta c’è la definizione del rapporto con il socio privato che costituisce socio di minoranza all’interno di Sorical. Dal 2015 Veolia ha dichiarato di voler andar via dalla Calabria. Diventa importante un piano industriale e uscire dalla liquidazione volontaria che crea non poche preoccupazioni da oltre dieci anni. Va ricordato che alla fine del 2020 Sorical ha incassato 100 milioni di euro.
È infatti indispensabile avere un gestore che sia nelle condizioni di far fronte a questi problemi,.
L’Autorità idrica, che è divenuta operativa in Calabria ha un ruolo importante, può programmare gli investimenti e controllare le tariffe. Si tratta di una autorità che individua il gestore, non gestisce il servizio idrico. L’autorità è costituita dai comuni calabresi e ha stabilito che la forma pubblica dovrà essere quella del gestore che deve anche attivare il servizio idrico integrato. Anche in questo caso la Calabria è relegata in fondo alla classifica poiché non ha fino ad oggi attivato ciò che chiedono il Governo e l’Europa, vale a dire il servizio idrico integrato che consente un rapporto diretto con i cittadini.
È il caso di dire, ora o mai più. C’è la necessità di creare i presupposti affinché venga istituita una società in house, interamente pubblica, gestita anche dai comuni calabresi per usufruire delle opportunità offerte dall’Europa.