Da due giorni, a Crotone, si è interrotto il servizio di smaltimento dei rifiuti ingombranti. Alla base dell’interruzione c’è la scadenza del contratto che il Comune aveva sottoscritto a ottobre 2022 con la società “Salvaguardia ambientale,” vincitrice di una gara d’appalto per la gestione di questo servizio. La proposta economica vantaggiosa presentata dalla società ammontava a circa 300.000 euro.
Questa situazione ha portato all’attuale impossibilità dell’Akrea, l’azienda partecipata del Comune incaricata della raccolta e del trasporto dei rifiuti urbani, di rimuovere e conferire gli ingombranti nelle due isole ecologiche designate a tal fine: una si trova in piazzale della Pace, mentre l’altra è situata in via Saffo nel quartiere Tufolo. Non sorprende che entrambi i centri di raccolta comunali siano ormai saturi e non possano più ricevere i rifiuti ingombranti portati dai cittadini.
Il rischio è che Crotone si ritrovi nuovamente con materassi, divani ed elettrodomestici abbandonati per le strade. In molte zone i rifiuti ingombranti sono riapparsi sui marciapiedi e lungo alcune strade, con l’impossibilità da parte di Akrea di smaltirli.
Al Comune di Crotone é infatti iniziata la corsa contro il tempo per cercare di trovare le risorse finanziarie necessarie a indire un nuovo bando al fine di riassegnare il servizio al più presto. Tuttavia, i tempi per questo processo non saranno rapidi. Nel frattempo, si è verificato quanto temuto: i rifiuti ingombranti sono riemersi in diverse parti della città, abbandonati sui marciapiedi o per strada, in quanto l’Akrea non può più smaltirli.
Gli incontri in corso presso il comune nelle ultime ore sono focalizzati non solo sul ripristino del servizio di smaltimento degli ingombranti, ma soprattutto sul rinnovo del contratto di servizio tra l’ente comunale e l’Akrea. La proroga del contratto attuale scadrà il prossimo 31 dicembre, e deve essere rinnovata nelle prossime settimane. Pertanto, l’amministrazione guidata dal sindaco Voce sta lavorando per stipulare un nuovo accordo.
Il nodo cruciale di questi incontri riguarda i costi connessi al rinnovo del contratto di servizio. Il costo attuale ammonta a 6,7 milioni di euro all’anno, ma con l’aumento dei costi di gestione, in particolare quelli legati al personale (che sono passati da 4,5 a 4,8 milioni di euro), la società partecipata richiederebbe un finanziamento di 7,5 milioni di euro da parte del Comune di Crotone. La situazione finanziaria è resa ancora più complessa dal rosso in bilancio di 738.637,44.000 dichiarato da Akrea nel consuntivo del 2022. Se questa perdita dovesse continuare anche quest’anno, il futuro della società partecipata potrebbe essere seriamente compromesso, poiché tre bilanci consecutivi in negativo richiederebbero la sua dismissione.